Una casa per i bambini in nome di Paolo Fagetti
L’inaugurazione avverrà domenica 5 alla presenza di Giordana Momo, delle Autorità Civili e Militari, mentre monsignor Lorenzo Calori, delegato del Vescovo di Como, procederà alla benedizione della struttura
Verrà inaugurata domenica 5 Giugno 2011 alle 11 ad Olgiate Comasco in via Momo (località Casletto) la “Casa di Paolo e Piera” comunità educativa per minori realizzata dalla Fondazione “Paolo Fagetti Onlus”. L’inaugurazione avverrà alla presenza della madrina, Giordana Momo, delle Autorità Civili e Militari, mentre monsignor Lorenzo Calori, delegato del Vescovo di Como, procederà alla benedizione della struttura.
La Fondazione “Paolo Fagetti Onlus”, costituita grazie all’iniziativa di un gruppo di amici di Paolo – prematuramente scomparso all’età di 30 anni nell’estate del 2004 in un tragico incidente stradale – ha lo scopo di portare avanti idealmente e materialmente le opere e le iniziative perseguite e sostenute dall’amico durante la sua vita terrena. In particolare la storia della vita di Paolo lo coinvolse in diverse attività di sostegno all’infanzia che si traducevano sempre in piccoli grandi gesti d’amore verso i suoi amici più piccoli. Alla suea morte, gli amici e i genitori di Paolo Fagetti hanno deciso di dare vita ad una istituzione, la Fondazione, che abbia quale finalità quella di aiutare in suo ricordo, con ogni forma di contributo sociale e/o economico, i bambini, in particolare, e qualsiasi altra persona bisognosa di aiuto: da qui l’idea e l’impegno di riuscire a costruire una casa alloggio per bambini in difficoltà.
La realizzazione della casa famiglia che porterà il nome di Paolo Fagetti e di Piera Betti è diventata più vicina nel dicembre 2006, quando la nobildonna olgiatese Giorgiana Momo ha donato un appezzamento di terreno di circa 1.500 metri quadrati, sul quale sorgerà la “Casa di Paolo e Piera”, che si troverà in località Somaino, più precisamente in via Momo in una bellissima area del paese circondata da tanto verde. La nuova struttura è destinata a bambini da zero a sette anni che il tribunale ha allontanato dai genitori. L’edificio, di circa cinquecento metri quadrati tra seminterrato (cantine), piano terra (soggiorno, sala pranzo, cucina, dispensa, due bagni, ascensore, ufficio e sala riunioni) e piano primo (7 camere, atrio, ascensore, due bagni e ripostiglio) è stato disegnato nel rispetto dei parametri richiesti dall’ASL e potrà ospitare sino ad un massimo di dieci bambini.
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