Sparatoria di Cardano, giallo sul motorino spostato
Inquirenti al lavoro sulle immagini delle telecamere di sorveglianza. Lo scooter di Ranieri sembra essere stato spostato dopo gli spari. Poco prima dell'agguato la vittima aveva ricevuto una telefonata
Probabilmente Michele Ranieri, l’uomo gravemente ferito a colpi di pistola giovedì sera in un bar di Cardano al Campo, conosceva lo sparatore. Non sarà facile per gli inquirenti ottenere da lui qualche indicazione su chi, a bordo di uno scooter e col volto coperto da un casco integrale, ha compiuto un gesto tanto eclatante ed efferato, in pieno giorno e davanti a diverse persone nel centro del paese. Il sostituto procuratore Mirko Monti ha fatto un primo punto della situazione insieme agli uomini del comando dei carabinieri di Gallarate nel suo ufficio del palazzo della Procura della Repubblica di Busto Arsizio.
In particolare sono state vagliate le immagini della telecamera di sorveglianza (foto in basso) posta a qualche decina di metri dal bar e che, proprio in quel momento, ha catturato buona parte della scena del crimine. Si vede l’arrivo dello scooter con a bordo lo sparatore, lui che scende, Ranieri che gli va incontro mentre i primi due colpi lo atterrano; si vede poi che Ranieri si rialza nonostante i proettili abbiano centrato i polpacci e prova una reazione, ma l’uomo col casco lo colpisce col calcio della pistola più volte facendolo ricadere a terra. La telecamera riprende anche gli attimi in cui l’uomo armato esce di scena, non prima però di aver scaricato tutto il caricatore che poi rimarrà a terra.
GLI INTERROGATIVI – Il primo giallo da risolvere è la posizione del motorino di Ranieri: nelle scene riprese dalle telecamere è parcheggiato proprio davanti al bar mentre all’arrivo dei Carabinieri risulta spostato in una via laterale. Gli inquirenti stanno cercando di risalire a chi lo abbia mosso subito dopo la sparatoria. Il secondo interrogativo, al quale sarà più facile dare la risposta grazie ai tabulati, riguarda la telefonata che Ranieri avrebbe ricevuto poco prima dell’arrivo dell’uomo che lo ha ferito. Le ipotesi attorno alle quali si sta muovendo l’inchiesta sono, comunque, diverse. Ranieri, visti anche i suoi numerosi precedenti, non aveva abbandonato la sua attività legata al mondo del traffico di droga. Anche il suo stile di vita, infatti, non risulterebbe compatibile col fatto che vivesse in una casa popolare, dato che era possessore di un’Audi S3, di una 500 Abarth e di uno scooter.
TENTATO OMICIDIO – E’ necessariamente nell’ambiente criminale, anche se non necessariamente della criminalità organizzata, che va ricercato il colpevole, ma senza la collaborazione del ferito non sarà facile per la Procura risalire all’autore dell’agguato. Ranieri, al momento dell’arrivo dei carabinieri sul posto e prima di essere caricato in ambulanza, era ancora cosciente e alla domanda posta dai militari ha risposto di non sapere chi fosse l’uomo che lo ha colpito alle gambe e all’addome. Il magistrato ha aperto, per ora, un fascicolo con l’accusa di tentato omicidio nei confronti di ignoti, ma l’ottimismo degli investigatori fa pensare che l’uomo col casco potrebbe presto avere un nome e un cognome. Per il momento il ferito è piantonato all’ospedale di Gallarate in attesa di un nuovo intervento per la ricostruzione del femore, spaccato in due da una pallottola. Le sue condizioni restano stabili dopo gli interventi effettuati ieri in urgenza, ma non sarebbe più in pericolo di vita. In giornata il figlio maggiore, che ha circa 24 anni, dovrebbe tornare dalla Spagna dove si trovava per le vacanze estive.
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