Manassero uguaglia il record ma non sorpassa il suo maestro

E’ arrivato davvero un sacco di gente, per tutto il pomeriggio di giovedì 22 settembre, al Golf Club Varese. A camminare per chilometri (L’estensione del parco, a saliscendi, è di parecchi ettari) ad aguzzare la vista (quando i golfisti tirano il primo colpo la pallina letteralmente sparisce alla vista di chi non ha l’occhio allenato) a prendere l’ultimo sole sulla faccia, o il primo refolo all’ombra di un cipresso. Ma soprattutto a guardare la rivelazione del golf italiano – 18 anni e già numero 30 nel mondo – Matteo Manassero, impegnato in una sfida da record nel campo di Luvinate. L’obiettivo della gara era infatti battere il record del Campo, detenuto da Alberto Binaghi, che ora è il dirigente tecnico di Manassero.

Una giornata che ha fatto apprezzare il golf e il contesto in cui questo sport si muove: che è innanzitutto verdissimo, ma nel caso del campo a 18 buche alle porte di Varese è straordinario. Naturalmente movimentato (lo provano i saliscendi a cui il pubblico si è sottoposto per seguire i loro beniamini), con una vista sul lago e al sacro Monte impagabili, con un monastero del dodicesimo secolo come club house.

A seguire la partita curiosi e appassionati, che hanno seguito i quattro contendenti – con Matteo Manassero in gara c’erano proprio il suo ct Alberto Binaghi, il golfista professionista e commentatore di Sky Silvio Grapassonni e il campione italiano cadetti Giacomo "Jack" Garbin, giovanissimo (ha 15 anni) tesserato del golf club Varese – con attenzione e rispetto, soprattutto del silenzio necessario prima del tiro, rispettato da tutti, bambini compresi.

Alla fine, la gara si è conclusa con un record eguagliato ma non superato da Manassero: che ha sì "stracciato" il suo maestro, costretto a fermarsi al risultato finale di +13  (significa che rispetto al par, cioè al numero di tiri standard necessari per completare il campo, lui ne ha fatti 13 di più) ma non l’ha umiliato spazzando via il suo record, assestandosi però al suo fianco, cioèeguagliando il record da lui detenuto: un sempre interessantissimo -6. Secondo in classifica Grapassoni con par (i punti standard necessari a completare le 18 buche, che a Luvinate sono 72) terzo Garbin con +2.

Alla fine, però, hanno vinto tutti: lo sport, la natura varesina, i ragazzini che hanno affollato la gara, e anche il golf club meno conosciuto dai varesini non golfisti, che per un giorno ha potuto aprire le porte di quella bellezza a tutti. «Grazie alla Provincia di Varese (rappresentata dal presidente della provincia Galli e dagli assessori Brianza e De Bernardi Martignoni, ndr) e all’agenzia per il turismo (Rappresentato dalla direttrice, Paola Della Chiesa ndr) senza i quali non avremmo potuto nemmeno pensare quest’evento – ha spiegato Antonio Bulgheroni, presidente del Golf Club Varese – ma grazie anche ai nostri soci e ai tanti volontari che ci hanno aiutato oggi, senza i quali non avremmo mai potuto concretizzarlo».

Alla fine, la giornata evento ha avuto anche un effetto benefico per la salute e la ricerca. Parte del compenso del professionista Manassero, infatti, è stato devoluto dal campione al progetto "Adotta un ricercatore" messo in atto da comitato Stefano Verri  con la collaborazione della Provincia di Varese e di Whirlpool, che ha lo scopo di trovare i fondi per finanziare chi procede alla ricerca di una cura per la leucemia.