La Regione studia il trasporto pubblico negli USA
L'assessore alla mobilità Raffaele Cattaneo in missione tra New Orleans e Washington. "Il trasporto locale italiano è fermo a modelli da socialismo reale, dobbiamo innovare". Per esempio partendo dalla integrazione delle tariffe, che ancora manca
L’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo è intervenuto, come unico rappresentante europeo, all’edizione 2011 del congresso organizzato a New Orleans negli Stati Uniti da Apta (American Public Transportation Association). La partecipazione alla missione ha come obiettivo il confronto con le politiche dei trasporti oltre oceano, sia nell’occasione del Convegno, che ogni anno mette a confronto i maggiori protagonisti nel campo dei trasporti, sia della visita all’Apta Expo, la più importante esposizione di tecnologie nel campo dei trasporti, che si svolge ogni tre anni, e attraverso la conoscenza dei sistemi di trasporto pubblico di New Orleans e di Washington.
«Ho potuto verificare di persona come negli Stati Uniti stiano affrontando problemi molto simili ai nostri: innovazione tecnologica e scarsità di risorse pubbliche – ha affermato Cattaneo -. Anche nella patria del liberismo il trasporto pubblico funziona esclusivamente grazie ai contributi dello Stato. Ho potuto inoltre vedere come negli Usa il mercato offra tecnologie sempre più basate sulla sostenibilità ambientale con mezzi non inquinanti e l’implementazione di un sistema di
bigliettazione elettronica e di integrazione tariffaria ipotizzabili anche in Lombardia, perché in linea con quanto stiamo già progettando. Mi riferisco a un unico sistema di pagamento in grado di supportare una o più tessere e il pagamento tramite smartphone».
Durante il panel ‘Recasting the business case for transit’ – moderato da John Inglish, ceo dell’Autorità di Trasporto dello Utah, al quale sono intervenuti anche Jim Oberstar, membro del
Congresso degli Stati Uniti dal 1975 e grande esperto di trasporti, Barry H. Fromm, presidente della US Railcar Company, e Beverley K. Swaim-Staley, segretario politico del Maryland Department of Transport, l’assessore ha posto l’accento sull’importanza di avere un modello di riferimento a cui guardare per la gestione del trasporto pubblico «rimasto legato ad un modello molto simile a quello del socialismo reale: un servizio erogato da aziende di Stato, sostenuto per la maggior parte dal contributo pubblico e con bassissimi livelli di concorrenza e di efficienza. Per far fronte alla scarsità di risorse per finanziare i servizi negli ultimi anni sono state
messe in campo nuove politiche. In Europa le strategie adottate per incrementare il finanziamento pubblico del Tpl si sono basate fino ad ora sull’introduzione di nuove tasse: congestion charge e road pricing (Londra), versement de transport (Francia), eurovignette». Ma Cattaneo ha fatto notare che «in Italia in questo momento, con una tassazione sulla soglia del 50 per cento, non possiamo certamente permetterci un ulteriore aumento della pressione fiscale». Cattaneo ha infine spiegato che il problema più stringente in questo momento è la riduzione di 3/4 delle risorse per il Tpl contenute nella nuova manovra finanziaria. «Stiamo lavorando affinché il Governo torni sui propri passi – ha sottolineato -. In ogni caso per il futuro dovremo pensare a nuove modalità di finanziamento del Tpl. Un’idea è che le risorse pubbliche non vengano più destinate indistintamente, ma, per abbassare il costo di accesso al servizio, vengano concentrate su chi ha maggiori necessità, sottoforma di voucher, contribuendo così a trasformare la concezione di Tpl da welfare state a welfare society. E’ comunque evidente che se anche negli USA il Tpl si regge su contributi statali, che arrivano a coprire i 2/3 del costo, non potremo certamente essere noi a inventare dall’oggi al domani un modello di trasporto che si regge da solo nonostante l’azzeramento del contributo pubblico».
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