Sciopero al Manzoni: gli studenti votano il loro modello orario
Seconda giornata di sciopero allo psicopedagogico e linguistico. Durante la mattinata i ragazzi hanno discusso per trovare un nuovo orario da presentare al preside
Sono tornati sul piazzale davati al liceo Manzoni. I ragazzi del triennio si sono armati di thermos e plaid per affrontare la lunga, fredda e difficile mattina di trattative.
Ieri, lunedì 17 ottobre, si erano lasciati alla fine dello sciopero con la promessa di discutere una posizione unitaria da sottoporre al preside Ballarini e avviare , così, una discussione che possa migliorare un orario penalizzante per molti studenti provenienti da mezza provincia. Quella del Manzoni, in effetti, è una condizione particolare: il liceo linguistico pubblico era, fino a due anni fa, l’unica possibilità per i ragazzi da Gallarate in su e così per lo psicopedagogico.
Tre ore fitto di dibattito passato dalle proposta all’individuazione di quattro possibili alternative che sono state poi votate da ogni gruppo classe ( i risultati saranno resi noti nel pomeriggio). Al termine dell’incontro, una delegazione è salita dal preside per annunciare le differenti opzioni.
« Ogni trattativa con i ragazzi – ha spiegato il dirigente Giovanni Ballarini – parte dalla sospensione di questo sciopero. Domani i ragazzi devono rientrare in classe e partecipare all’eleizone dei nuovi rappresentanti di classe e di istituto. Con loro, poi, avvieremo una trattativa per cercare una soluzione il più possibile condivisa. Oltre ai ragazzi, ci sono i professori magari divisi tra più istituti. Ricordo che a luglio, il Consiglio di Istituto aveva approvato all’unanimità il nuovo orario scelto per permettere moduli orari da sessanta minuti ritenuti migliori didatticamente».
L’organizzazione oraria, quindi, tornerà sul tavolo degli organi collegiali deputati, anche se il Preside si sta muovendo in parallelo su altri tavoli per trovare altre soluzioni. La Provincia è già stata coinvolta e sta valutando i diversi casi difficili, studenti che arrivano da Ferrera, Monvalle, Azzate, Bedero Valcuvia: « In tutto sono una trentina i casi davvero problematici – spiega Ballarini – e questa situazione è riservata esclusivamente al triennio. I ragazzi dei primi due anni, infatti, hanno un altro orario previsto dalla riforma. Il triennio ha ancora la sperimentazione precedente di 34-35 ore che va comunque a finire…».
Domani i ragazzi rientreranno in classe: una delegazione chiederà di essere ricevuta dal dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Claudio Merletti che si sta interessando alla vicenda. Sul tavolo c’è anche la questione della sperimentazione musicale che, sembra, pare destinata a una soluzione più facile: « La questione del rincaro del contributo – spiega il preside – è dovuta al Civico liceo musicale con cui avevamo una convenzione dal 2000. Quest’anno è diventato Fondazione e non può più garantire le condizioni degli anni scorsi. Stiamo ancora trattando per rinnovare l’accordo ma, per il momento, i ragazzi stanno sostenendo un maggior esborso». Meno problematiche le altre questioni, docenti e orari non sono cambiati, o meglio, non sono cambiati per motivi legati al nuovo liceo: « Ci sono stati avvicendamenti di professori mentre gli orari più penalizzanti, mentre le ore di strumento individuali hanno percorsi diversi che non si ostacolano a vicenda» spiega il preside che aggiunge: « Lo sciopero mi ha un po’ sorpreso. C’era una dialogo continuo per cui questa loro decisione mi ha spiazzato. Pur condannando la forma dello sciopero, ammetto che questi ragazzi hanno dimostrato con metodi e toni pacifici il loro disagio. Rimango, comunque, preoccupato per tutti quegli studenti che hanno scelto di andarsene in giro per la città invece di stare qui a discutere. Sono minorenni e condivido la preoccupazione dei loro genitori».
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