A Varese sono raddoppiati i Trattamenti Sanitari Obbligatori, il sindaco Galimberti lancia l’allarme

Un dato preoccupante, confermato dal sindaco Davide Galimberti, che ha definito la situazione "un problema che sta aumentando e che richiede un approccio coordinato tra sanitari e responsabili della sicurezza"

galimberti polizia locale

Il numero di trattamenti sanitari obbligatori (TSO) eseguiti dalla Polizia Locale di Varese nell’ultimo anno è raddoppiato, passando da poco più di 50 a oltre 100.

Un dato preoccupante, confermato dal sindaco Davide Galimberti, che ha definito la situazione “un problema che sta aumentando e che richiede un approccio coordinato tra sanitari e responsabili della sicurezza“.

«Era una dinamica che temevamo e che ora si riflette chiaramente nei numeri», ha spiegato Galimberti durante la conferenza stampa a Palazzo Estense per san Sebastiano, che tradizionalmente fornisce i dati dell’attività della polizia locale per l’anno precedente, sottolineando come la questione non riguardi solo l’ambito sanitario ma coinvolga anche le forze dell’ordine e i vigili in particolare, visto che deve essere eseguito in pratica da loro.

Il raddoppio dei TSO evidenzia l’urgenza di affrontare il tema della salute mentale con risorse adeguate e una strategia condivisa tra istituzioni, operatori sanitari e sociali. Galimberti ha ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale nel supportare i servizi competenti e sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che sta assumendo proporzioni allarmanti.


Cos’è un TSO

Il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) è una misura prevista dalla legge italiana (legge 833/1978) che consente di sottoporre una persona a cure mediche, anche contro la sua volontà, in situazioni di grave necessità. Questa misura è applicata esclusivamente in casi specifici, quando sussistono le seguenti condizioni:

Presenza di un disturbo mentale che richiede un trattamento immediato.
Rifiuto delle cure da parte del paziente, nonostante il parere medico.
Impossibilità di adottare alternative al ricovero forzato per garantire la sicurezza del paziente e di chi gli sta intorno.

Procedura
Il TSO viene richiesto da un medico, che certifica la necessità del trattamento, e deve essere convalidato da un secondo medico.
Successivamente, il sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale, emette l’ordinanza che dispone il TSO.
Le forze dell’ordine e il personale sanitario possono intervenire per eseguire il provvedimento, che generalmente prevede il ricovero in una struttura ospedaliera idonea, spesso un reparto di psichiatria.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Gennaio 2025
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