Accam 2025, il futuro secondo i sindaci
I borgomastri di Busto Arsizio, Gallarate, Legnano si sono confrontati sull'inceneritore di Borsano nell'ambito di un incontro organizzato dai Rotary
Il Rotary club La Malpensa di Gallarate si è riunito oggi al Tennis Club sotto la presidenza di Carlo Veronelli per discutere dell’inceneritore Accam di Borsano e del suo sviluppo futuro. Ospiti dell’iniziativa il presidente della società Accam Roberto Antonelli, i sindaci di Busto Arsizio Gigi Farioli, di Gallarate Edoardo Guenzani e di Legnano Lorenzo Vitali. I tre comuni rappresentano poco meno del 50% della società per azioni che gestisce l’inceneritore.Il primo a relazionare è stato proprio Antonelli in qualità di presidente. La relazione è stata incentrata sul funzionamento di Accam e dell’inceneritore fornendo dati sul conferimento rifiuti, sui comuni che conferiscono e sul revamping, del progetto di ristrutturazione che trasformerà, nelle intenzioni del consiglio di amministrazione e dell’assemblea dei soci, l’inceneritore in un termovalorizzatore. Antonelli, infatti, ha dedicato una parte consistente del suo discorso alla parte di progetto relativa al teleriscaldamento ma non ha trascurato la sicurezza e la questione relativa alla salute.
Su questo punto anche il sindaco di Busto Arsizio, comune che ospita l’impianto, ha voluto sottolineare il fatto che la Regione Lombardia abbia scelto l’inceneritore bustocco per monitorare le emissioni di inquinanti, un fattore che dovrebbe essere una garanzia per la salute dei cittadini. I tre sindaci hanno anche fornito la loro visione del 2025, quando scadrà la convenzione rinnovata lo scorso anno dal comune di Busto e da Accam.
Secondo Guenzani entro il 2025 bisognerà arrivare prima di tutto il più vicino possibile al 100% di raccolta differenziata, mentre per il termovalorizzatore sarà utile una linea ferroviaria che elimini la coda di 100 camion che ogni giorno raggiungono il sito di smaltimento inquinando quasi più dell’inceneritore. Farioli è convinto che nel 2025 si andrà avanti nel percorso perchè per allora sarà chiaro a tutti i livelli che Accam è un’opportunità. Per il sindaco di Legnano Vitali, infine, nel 2025 chi dovrà decidere sarà davanti a due scenari. Uno è quello di chiudere il sito mentre il secondo, che auspica il primo cittadino, la modifica della convenzione con Accam da parte del comune di Busto perchè si affidino i terreni ad una società ambientale, meglio se privata, per produrre energia che renda il comune autosufficiente e a impatto zero.
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