Genova 2001, come costruire un nemico

Un film documentario esce in libreria per Fandango a dieci anni dalla morte di Carlo Giuliani. Ricostruzioni, video e testimonianze per non dimenticare

locandina film genovaUn film documentario esce in libreria per Fandango (Carlo Bachschmidt, “Black block”, DVD + libro, euro 17,90), per raccontare cosa ne è stato dei ragazzi che nel 2001 subirono il pestaggio da parte della polizia alla scuola Diaz di Genova a conclusione delle manifestazioni contro il G8.
«Dal 20 al 22 luglio 2001 a Genova si svolge il vertice G8. In una città blindata, 300.000 persone partecipano alle manifestazioni contro il vertice. Due giorni di scontri, 200 arrestati, 1000 feriti e 1 manifestante ucciso. Sede del Genoa social forum, il coordinamento delle oltre 1000 associazioni promotrici del convegno, è la scuola Diaz. Il 21 luglio, a manifestazioni concluse, la polizia individua in questa scuola il covo dei Black Block, ritenuti responsabili delle devastazioni e saccheggi durante le giornate del G8» mostrando, a difesa della “macelleria messicana” – come venne definita – messa in atto, delle bottiglie molotov. Nella sentenza d’appello al processo Diaz, si legge: «I protagonisti del “conciliabolo”, ben consapevoli che le molotov non provenivano dall’interno della scuola, decisero che tali ordigni potevano essere utilizzati come […] elemento decisivo per procedere all’arresto di tutti i presenti con l’accusa associativa finalizzata alla devastazione e al saccheggio».
In quella scuola vi erano molti manifestanti stranieri, provenienti dall’Inghilterra, dalla Germania, dalla Spagna e da altri paesi europei.
Bachschmidt, architetto, nel 2001 partecipò attivamente all’organizzazione del Genoa social forum, ed in seguito divenne consulente tecnico responsabile per il Genoa legal forum, a cui competeva l’analisi e l’archiviazione di tutto il materiale video e fotografico relativo alle giornate del luglio 2001 – di cui una parte è visibile nella sezione dei contenuti speciali, dal titolo “La provvista” . Le sue consulenze tecniche sul materiale video sono state acquisite durante i processi del G8.
«Per ritrovare il senso della propria vita, alcune delle vittime hanno dovuto ripartire da zero», dice il regista Bachschmidt. Il film documentario raccoglie le testimonianze di sette vittime dei pestaggi alla scuola Diaz, e alla caserma di Bolzaneto. Seguendo la narrazione del protagonista principale, Muli, il regista cerca di ripercorrere quali siano state le motivazioni politiche e il vissuto dei ragazzi che parteciparono alla manifestazione del G8 nel 2001 e quale sia stato il percorso interiore affrontato in questi dieci anni. All’interno di una stanza fredda, in una stanza fredda e priva di arredamento, richiamando un luogo “astratto” atto a rappresentare quale sia lo stato d’animo dei ragazzi intervistati, i sette ragazzi raccontano le loro storie, singolarmente. Storie di partecipanti al processo, un processo che è stato, seppure dentro un’esperienza altamente drammatica, terapeutico. Un’occasione per contribuire all’individuazione delle responsabilità penali, ed anche politiche relative a quegli avvenimenti.
Il dvd è corredato di un libretto dal titolo «La costruzione del nemico», con contributi di più autori i quali delineano, dietro al “costruzione mediatica” dei Black block, i percorsi di una repressione preventiva e di una nuova strategia nella gestione dell’ordine pubblico durante le manifestazioni che ha preso inizio da quei fatti di luglio 2001.

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Pubblicato il 18 Novembre 2011
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