Montezemolo: “I politici si parlano addosso”
Il presidente e amministratore delegato della Ferrari ha partecipato al Matching 2011, fiera organizzata da Compagnia delle opere. «Il più grande patrimonio di un imprenditore sono le persone che lavorano con lui»

In un’occasione sola cede alla tentazione, quando affronta il tema dei mercati. «Dobbiamo aprirci al mondo. Non come la politica italiana che è autoreferenziale. I politici parlano tra di loro e questa è una debolezza». E, in fatto di apertura, la Ferrari puo’ permettersi di puntare il dito. Se all’inizio degli anni ’90, vendeva i suoi bolidi in 25 paesi, ora è presente in 58 mercati. «Fino a 20 anni fa – spiega il presidente della casa automobilistica – per noi il resto del mondo valeva l’uno per cento. Oggi vendiamo 7 mila macchine nel mondo, di cui 700 in Cina che è il nostro terzo mercato, dopo Usa e Germania».
Montezemolo, sollecitato da Bernard Scholz, presidente della Cdo, ha svelato con il solito entusiasmo gli ingredienti principali di questo successo, ovvero: le persone, il prodotto e il cliente. «Il più grande patrimonio di un imprenditore sono gli uomini e le donne che lavorano con lui – dice Montezemolo – quindi il lavoro sulle persone, in termini di formazione, crescita e percorsi di carriera, è fondamentale perché si genera la passione e l’orgoglio di lavorare in azienda. Ad esempio, il nostro ex direttore di produzione, che è andato in pensione l’anno scorso, era entrato in Ferrari come operaio».
Una fedeltà che la casa automobilistica di Maranello ripaga con una serie di benefici per i dipendenti e le loro famiglie: libri gratis per i bambini, sostegno per il mutuo per l’acquisto della prima casa, check up medici gratuiti.
E poi c’è l’innovazione che «deve essere nel dna di qualsiasi imprenditore». La platea, piena di piccoli imprenditori, apprezza l’elogio del fornitore. Il successo della Ferrari è, infatti, anche il frutto di «artigiani e piccole imprese straordinarie, grandi eccellenze italiane, capaci di innovare continuamente – sottolinea Montezemolo -. Dobbiamo investire di più in formazione perché altrimenti rischiamo di disperdere un patrimonio umano e professionale fondamentale per il sistema».
Ride e scherza il patron della Ferrari. Prende un po’ in giro Scholz sulle auto tedesche, affidabili ma «troppo fredde», rispetto a quelle italiane, «più passionali e creative». Ma fare un buon prodotto non basta, occorre «saperlo vendere» e quindi ci vogliono competenze in materia di marketing e comunicazione.
Non ha proprio voglia di polemiche, Montezemolo. Nemmeno con il mondo delle corse automobilistiche che pure qualche grattacapo negli ultimi tempi glielo ha dato. «Noi non siamo uno sponsor della Formula Uno – conclude il presidente della Ferrari – . Le competizioni per noi sono importanti se rappresentano un banco di prova per le nostre innovazioni».
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