Angelo Pegoraro, il ragazzo che partì per la montagna

Dopo 67 anni è ancora vivo il ricordo del partigiano ucciso a Cascinetta: ancora minorenne, non doveva partire per la guerra fascista. Ma scelse lo stesso di combattere per la libertà

Quando partì per la montagna, Angelo Pegoraro era ancora minorenne. Partigiano per scelta, perché non doveva sfuggire alla leva. «Nessuno lo obbligava, ma decise di alzarsi contro un potere che sembrava immenso e impossibile da sconfiggere, quello del fascismo»: a ricordare Angelo Pegoraro, a 67 anni dalla sua morte, c’è ancora una piccola folla. Ex partigiani, antifascisti, la sorella e qualche altro abitante del quartiere operaio di Cascinetta, che ancora ricorda il volto giovanissimo di Angelo: si sono raccolti nel cortile delle case accanto alla chiesa del rione, di fronte al cippo nel cortile che ricorda il partigiano caduto. Michele Mascella (nella foto a destra), presidente dell’Anpi di Gallarate, ha lasciato spazio a diverse voci, tra cui Osvaldo Bossi (Federazione della Sinistra), Pierluigi Galli (Pd) e l’assessore Cinzia Colombo, in rappresentanza dell’amministrazione comunale insieme all’assessore Angelo Protasoni. Presenti anche tanti giovani dell’Anpi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Gennaio 2012
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