Giovane Italia: “Un governo di oppressori dei deboli”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Matteo Sabba del circolo Giovane Italia di Busto Arsizio, anima ex-An tra i giovani del Pdl. L’intervento critica le iniziative dell’attuale governo.

La sciagura di questo governo non eletto, anti-libertario e oppressore dell’Italia si sta rivelando più aggressivo che mai con il ceto medio basso della popolazione, con una inspiegabile soddisfazione (oppure spiegabilissima) dei vari anti Berlusconiani.

Lo spread, negli ultimi mesi argomento ricorrente nei bar italiani, era fondamentale quando in sella al governo c’era Lui, diventa una quisquiglia quando è il Goldman Sachs Man a dirigere il consiglio dei Ministri. Comunque tra un’accoltelata e l’altra il governo "assoluto" Monti ha infilato anche qualche novità interessante. Ad esempio la liberalizzazione del commercio, per quel che riguarda gli orari di apertura e chiusura.

Per questo chiedo al Sindaco e alla sua Giunta, e al consiglio comunale, di muoversi su tutti i fronti per far si che, questo unico provvedimento governativo, volto a migliorare lo stato attuale delle cose nel nostro meraviglioso e dannato paese, venga adottato il prima possibile nella nostra città e che venga chiesto alla Regione Lombardia di recepire nel più breve tempo possibile questa liberalizzazione.

Finalmente potrebbe esserci un colpo di spugna per uno dei tanti balzelli degni da paese comunista; ovviamente come tutte le riforme che liberano l’uomo da vincoli innaturali e premiamo merito, qualità e coraggio, si sono gia iniziati ad alzare scudi e critiche: alcune associazioni di commercianti e qualche sezione della confesercenti ha inspiegambilmete parlato di ingiustizia nei confronti del settore, le uniche critiche ad avere un minimo di senso sono quelle del sindacato.

Effettivamente qualche legge accessoria sul lavoro va assolutamente fatta, per evitare che questa riforma illuminata possa far cadere il buio totale sui diritti dei lavoratori, in particolar modo sui commessi di pubblico esercizio, i quali sono in larghissima parte precari: è urgente intervenire su tutte le tipologie di lavoro precarizzanti, pagandole il giusto e non rendendo schiavi coloro che "scelgono" questi lavori.