Lite e pugni con il collega Amsc, licenziato

L'episodio risale ad un mese fa, nella sede di via Aleardi. L'azienda pubblica gallaratese ha deciso di allontanare il dipendente, il sindacato lo difende: "Licenziamento disciminatorio"

Due dipendenti di Amsc vengono alle mani e l’azienda li punisce entrambi, in un caso con il licenziamento, nell’altro con una sospensione da mansioni e stipendio. La misura disciplinare ora è contestata dal sindacato Al Cobas, che si oppone al licenziamento e denuncia un atteggiamento intransigente dei dirigenti dell’azienda pubblica di Gallarate.

Il fatto risale a fine gennaio e ha per protagonisti due addetti al settore igiene ambientale: prima un diverbio e qualche insulto reciproco, nella sede aziendale, poi lo scontro anche fisico, che sarebbe avvenuto in strada, ma comunque in orario di lavoro: uno dei due si prende un pugno e finisce in ospedale, visitato e dimesso con una prognosi di tre giorni. Dopo aver convocato i lavoratori, l’azienda ha deciso di prendere provvedimenti disciplinari: il dipendente accusato di aver tirato il pugno viene licenziato, l’altro si becca una sospensione di alcuni giorni. E già questo è contestato dal sindacato: «Noi crediamo che si doveva chiarire cosa è successo, posto che l’episodio è stato grave e anche noi lo condanniamo» dice Antonio Ferrari dell’Al Cobas. «Non si capisce perché si sono presi provvedimenti così diversi per i due lavoratori e perché per uno dei due si è scelto addirittura il licenziamento».  L’azienda difende la scelta  e dice che si è chiarito anche a voce a tutti i dipendenti «che non abbiamo bisogno di persone che usano le mani, ma di persone che lavorino per rimettere in sesto l’azienda» dice il presidente di Amsc spa Sergio Praderio. «È un caso isolato, non vogliamo che l’episodio si ripeta».

Il sindacato Al Cobas contesta anche l’atteggiamento del dirigente presente all’incontro con il dipendente accusato di aver scatenato lo scontro. "Le giustificazioni alla contestazione date dal lavoratore sono state ascoltate in un clima da interrogatorio, più che poliziesco, tanto che il responsabile sindacale dell’A.L. Cobas-Cub presente all’incontro, ha protestato cercando di far interrompere l’atteggiamento del dirigente che più che ascoltare una libera giustificazione, sottoponeva il lavoratore ad un incalzante interrogatorio. Il dirigente aveva già espresso che se non lo si lasciava proseguire con il suo metodo, per il lavoratore sarebbe stato peggio". Il sindacato di base adombra anche la possibilità che il licenziamento sia andato a colpire un lavoratore appena iscrittosi alla sigla Cobas e annuncia il ricorso al giudice del lavoro. In merito alle accuse ai dirigenti, il presidente di Amsc Praderio non commenta e si limita a notare che «sono considerazioni che devono eventualmente essere fatte in sede giudiziale».

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Pubblicato il 27 Febbraio 2012
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