Niente sfratto per il campo sinti
Il 29 febbraio le famiglie dovevano lasciare lo spazio allestito quattro anni fa dal Comune: l'amministrazione comunale non li allontana ma chiarisce meglio i rapporti, con un "custode sociale" e un contratto chiaro
Niente sfratto per il campo sinti di Cedrate: il 29 febbraio 2012 è la data a partire dalla quale il Comune di Gallarate potrebbe eseguire gli sfratti conseguenti alle procedure, avviate nel 2010, ma l’amministrazione comunale ha deciso di non allontanare le famiglie, formate da cittadini gallaratesi, "per evitare tensioni ed attivare dinamiche d’inclusione sociale". Un percorso per evitare la dispersione delle famiglie (oltretutto in un momento in cui in città sono già forti i problemi abitativi a cui far fronte), ma anche per definire meglio diritti e doveri dei sinti gallaratesi.
«Lo stallo in cui versavano i rapporti fra abitanti del campo e Amministrazione – spiega l’assessore ai Servizi Sociali, Margherita Silvestrini – andava affrontato con senso pratico. Per questo sono state effettuate puntuali verifiche sui precedenti giuridici e sulla situazione presente. L’iniziativa avviata mira a responsabilizzare le famiglie e a rafforzare il rispetto delle regole. I primi versamenti relativi agli arretrati sono l’inizio di un lungo percorso, ma soprattutto fanno sperare che si sia avviato un dialogo proficuo per i Sinti, per l’Amministrazione comunale e per la comunità gallaratese».
Il Comune rinuncia agli sfratti, ma vuole chiarire anche in modo migliore e più dettagliato i rapporti tra Comune e famiglie sinti "sotto il profilo giuridico, economico e sociale".
Per quanto concerne il primo ambito, l’ente pubblico, lavorando in sinergia con il legale che da tempo segue la vicenda, sta predisponendo un vero e proprio contratto di locazione. Questo strumento consente un’azione più rapida e concreta in caso di criticità e contenziosi: in passato l’amministrazione di Nicola Mucci aveva usato come strumento giuridico la concessione dello spazio, una modalità meno definita e che lasciava margini d’interpretazione più ampi. Quanto ai pagamenti delle utenze, sono state verificate e comunicate alle famiglie posizioni di morosità. Per superarle, l’Amministrazione ha messo a punto un piano di rientro ad hoc: il 30 per cento degli arretrati sarà saldato entro pochi giorni, il resto sarà pagato in seguiro, in aggiunta a quanto di volta in volta dovuto per i consumi di acqua ed energia, nell’arco di due anni.
I sinti (tutti cittadini italiani) oggi sono una settantina, dopo il trasferimento di alcuni nelle case Erp e di una famiglia fuori Gallarate: avvieranno un confronto con l’Amministrazione per individuare un “custode sociale”. Tale figura dovrà migliorare l’organizzazione interna, già buona, richiamare al rispetto delle regole e mantenere una comunicazione costante con il Comune.
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