Aspesi: “La decisione ora è in mano ai Popolari”
Dopo l'esito delle primarie, gli occhi sono sempre puntati sugli alleati centristi. Il sindaco uscente dice che i Popolari escono rafforzati e sono chiamati ad una scelta
Il risultato delle primarie così inaspettato (nella foto: le operazioni di spoglio) non lascia certo senza parole, nel cortile della casa del Popolo. C’è gente del Pd, ma anche di Rifondazione, qualcuno che dice semplicemente di sentirsi parte della "sinistra allargata". Ci sono reazioni diverse, tra chi spera ancora di ricucire il rapporto con i Popolari (gli alleati centristi, ora molto freddi verso il centrosinistra) e chi pensa che si debba rompere. C’è chi pensa che da domani definire le scelte sarà più facile e chi pensa che invece la sfida diventa ancora più difficile e che lo sbocco è tutt’altro che scontato. Tutti sono stupiti da una partecipazione che potrebbe costituire un elemento di vantaggio, in un paese in cui la storia, la forza e l’identità della Sinistra sono sentiti e che trovano un punto di riferimento, ancora oggi, nella Casa del Popolo.
Il sindaco Mario Aspesi ha atteso come gli altri l’esito, poi ha aspettato qualche minuto a dare un suo commento: «Questo voto conferma la forza del Pd, ma rafforza i Popolari: dice che siamo una grande forza, ma che siamo spaccati a metà. Anche nello sport, nel tennis, nella pallavolo, non si vince per un solo voto: tutti e due i candidati devono trovare una dignitosa rappresentanza, hanno dimostrato che i cardanesi sono legati a loro e li stimano». Il pensiero del sindaco uscente (che ha fatto due mandati, quindi non può ricandidarsi) è tutto rivolto al dialogo con i centristi, che fino ad oggi erano uno dei pilastri della forte alleanza cardanese e ora valutano la corsa solitaria, con un candidato pronto ma ancora senza simbolo, quindi senza una scelta di coalizione con altre forze: «I Popolari acquistano sì più forza, possono prendere in mano la situazione: possono insistere sul loro candidato oppure indicare quale sia il candidato del Pd che preferiscono».
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