Fabi, 8 marzo di solidarietà

All’insegna della concretezza e della generosità. Così il Coordinamento femminile della FABI celebra la giornata della donna

All’insegna della concretezza e della generosità. Così il Coordinamento femminile della FABI celebra la giornata della donna.
Niente mimose, cioccolatini, stucchevoli bigliettini d’auguri o altri inutili gadget. I fondi stanziati per le iniziative legate all’otto marzo, anche quest’anno FABI donna li devolverà totalmente a sostegno di un progetto di solidarietà.
Si tratta di Cuore Eritrea, la missione promossa dall’Associazione “Un cuore un mondo” e dall’Ospedale Pasquinucci di Massa, grazie alla quale lo scorso anno sono stati operati in questo lembo di Corno d’Africa 21 bambini con gravi malformazioni cardiache, con il contributo anche della FABI e dei lavoratori del Credito.
Ma la FABI ha pensato anche ai genitori dei piccoli: parte dei fondi sono stati utilizzati per costruire una waiting room destinata a ospitare le mamme dei bimbi ricoverati durante la loro degenza ospedaliera, altrimenti costrette a trascorrere lunghe notti all’aperto nel cortile degli ospedali con temperature che spesso scendono sotto lo zero.
“Devolvendo i nostri fondi a questo progetto, attraverso l’Associazione Un cuore Un mondo Onlus, ci auguriamo di contribuire nuovamente a salvare altre piccole vite umane e cogliamo l’occasione” sottolinea Cristiana De Pasquali, Responsabile Coordinamento donne della FABI, “per invitare tutti i nostri iscritti e colleghi a dare un loro piccolo contributo all’iniziativa. Già l’anno scorso, grazie alla incredibile generosità della nostra organizzazione, è stato possibile raccogliere una cifra considerevole che ha permesso di operare gran parte dei bambini malati”.
I soldi devoluti e gli altri contributi che eventualmente arriveranno dalle strutture territoriali della FABI serviranno a finanziare nuove spedizioni umanitarie, che dovrebbe partire tra maggio e novembre e portare ad Asmara un equipe di medici dell’ospedale Pasquinucci pronti a salvare altri piccoli e a regalare loro un cuore nuovo.
Le patologie cardiache, in Eritrea, sono infatti particolarmente diffuse e scarsi sono i mezzi e le risorse per curarle adeguatamente, oltre a mancare personale medico locale in grado di far fronte alle necessità sanitarie della popolazione.
Ma perché celebrare l’otto marzo lanciando una campagna di fundraising? “Perché pensiamo sia il modo migliore per dare valore a questa giornata, dimostrando che le donne non sono corpi in vendita, come spesso un certo sistema mediatico tende a rappresentarle”, dichiara la De Pasquali, “ma impegno, coraggio, dedizione, voglia di mettersi al servizio di una causa con abnegazione e spirito di solidarietà”.
Un filosofia sposata anche dalla FABI di Bergamo e da quella di Rimini, che hanno voluto celebrare la ricorrenza con due iniziative concrete.
La prima ha istituto un premio di laurea di 2000 euro, in collaborazione con l’Università di Bergamo, a favore delle studentesse che incentrino la propria tesi su tematiche di genere.
La seconda ha, invece, ha adottato a distanza due bambini di Fortaleza Dos Nogueiras, comune poverissimo dello Stato del Maranao, in Brasile, e ha contribuito economicamente alla realizzazione del progetto Pronto Fame, che consentirà di portare cibo e generi di prima necessità alle famiglie indigenti del territorio.
Informazioni utili:
Per sostenere economicamente il progetto gli interessati potranno inviare il loro contributo indicando tassativamente nella causale: “8 marzo 2012 Progetto Eritrea” sul conto corrente intestato:
FABI- Federazione Autonoma Bancari Italiani presso Banca Intesa
IBAN: IT26U0306905042000820801018

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Pubblicato il 08 Marzo 2012
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