La “notte gialla” per Ciccio, tra impegno e commozione
Due giorni intensi per l’iniziativa contro la leucemia che ha ucciso il piccolo Luca. Il padre Andrea ha annunciato: «Ad aprile sarò alla “prova del cuoco”, un altro sogno di mio figlio»
Una due giorni dedicata a Luca Ciccioni, una “notte gialla” per il bambino che ha lottato contro la Leucamia per due anni, malattia a cui si è arreso sei mesi fa. Un fine settimana organizzato dall’associazione “Quelli che con Luca” (fondata da Andrea, il padre di Luca) con l’aiuto dell’amministrazione comunale e del sindaco Lorenzo Guzzetti.
L’iniziativa che si è svolta nello scorso fine settimana e che deve essere raccontata, è stata un successo, tra lacrime e raccolta fondi per un progetto europeo di ricerca contro la leucemia. Musica, gastronomia, spettacoli, motoraduno, ma anche asta di beneficienza con oggetti firmati da Valentino Rossi e donati dall’official Fan Club.
Proprio il motociclista era una passione per Ciccio, così era soprannominato Luca, ma il padre durante questo fine settimana di festa e ricordo ha dato anche un altro annuncio: «Dal 16 al 21 aprile sarò alla “prova del cuoco” – ha detto di fronte alla platea il papà quasi commosso -. ci speravo, l’anno scorso …quando luca combatteva ero andato a fare il provino grazie alla vostra fulminazione, mi avevate iscritto, Luca era gasatissimo, poi il buio. Il cielo non è più nero, vado a Roma a cucinare per Luca».
«È stata la notte di quelle tante persone che in Andrea e nella sua forza hanno visto il collettore di tanti pugni chiusi – commenta il sindaco di Uboldo Lorenzo Guzzetti –, di tanti magoni strozzati, di tante notti passate a guardare le stelle “urlando contro il cielo”….La notte di quelli che con “il cuore senza un pezzo” hanno capito che “quando la ferita brucia la tua pelle si farà”. E ieri eccome se bruciava nella notte di quelli che sono passati “sopra il giorno di dolore che uno ha” e che sì, cazzo, ieri erano lì a dirlo al mondo che in quegli occhi di Luca e in quella forza di Andrea c’è la volontà e la dignità di chi non vuole solo che i papà continuino a portare il loro bambino a scuola o alla Pro Juve, ma anche di chi avrebbe voluto avere la propria mamma il giorno della laurea, di chi avrebbe voluto avere una sorella o un fratello con cui continuare a litigare e incazzarsi, di chi avrebbe ancora bisogno di quegli occhi, di quelle carezze».
A chiudere l’emozione della due giorni il minuto di casino e il lancio dei palloncini in cielo, per Luca. L’emozione la racconta il sindaco Guzzetti sul suo blog: «È stata la notte dei bambini, e l’ho capito quando la mia nipotina Rebecca ha detto: “i palloncini li abbiamo lanciati perchè sono arrivati da Luca”».
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