Usura, bocche cucite davanti al giudice
Gli uomini della banda di Giuseppe Drago si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip. Solo Fazio ha giustificato un assegno che gli è stato trovato in casa firmato da Pietro Raso: "Ha acquistato alimentari"
Davanti al Giudice per le indagini preliminari Nicoletta Guerrero si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere tranne uno, i 4 arrestati l’altroieri dai Carabinieri di Arona nella zona di Busto Arsizio con l’accusa di aver gestito un giro di usura ai danni di decine di imprenditori nella zona tra Novara, Busto e Varese avvalendosi anche dei soldi delle organizzazioni mafiose. Giuseppe Drago, Emanuele Federico e Sebastiano Patti hanno fatto scena muta mentre l’unico a rispondere ad una sola domanda del giudice è stato Antonino Fazio, in relazione ad un assegno intestato all’imprenditore di Borgo Ticino Pietro Raso del valore di 6 mila euro. Fazio ha spiegato che l’assegno era stato staccato dall’imprenditore per aver acquistato 5 mila euro di beni alimentari dal figlio in quanto commerciante di prodotti alimentari dal sud-Italia mentre i mille che mancano per arrivare a 6 mila erano un’esigenza di liquidità del Raso.
Pietro Raso è l’imprenditore simbolo di tutta la vicenda legata al gruppo di usurai comandati di Giuseppe Drago. Finito in ristrettezze economiche con la sua impresa edile si sarebbe rivolto a Sebastiano Patti per ottenere liquidità e mandare avanti i cantieri ritrovandosi in mano al clan Valle, sgominato con una recente operazione della Dda di Milano unitamente a quella calabrese. Prima di denunciare tutto Raso sarebbe arrivato al punto di pagare oltre un milione e mezzo di euro nel giro di un anno e mezzo dopo un prestito iniziale di 150 mila euro. Esso stesso era stato costretto a trovare altri imprenditori in difficoltà per farli spremere dal gruppo di usurai. Gli uomini della ‘ndrangheta lo avevano anche portato in un bosco ordinandogli di scavare una fossa prima di ucciderlo, una minaccia terribile che lo ha portato a raccontare quello che gli stava accadendo ai carabinieri.
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