Chrysler trascina Fiat
I dati del primo trimestre mostrano che il mercato dell’auto americano è più forte di quello europeo. Chrysler aumenta l’utile netto; calano i ricavi dell’azienda automobilistica italiana
I risultati del primo trimestre del 2012 di Chrysler mostrano che l’azienda americana controllata per il 58,5% da Fiat ha l’acceleratore pressato al massimo. Sul mercato interno Usa ha conquistato una quota dell’11,2%, aumentando il dato del 2011 (9,2%). Con 15 punti percentuali, invece, Chrysler è al comando del mercato canadese. L’utile netto dei primi tre mesi dell’anno è stato di 473 milioni di dollari: il quadruplo rispetto al trimestre di un anno fa (116 milioni), mentre il Gruppo Fiat-Chrysler chiude il primo trimestre con un utile netto di 379 milioni. Il dato americano ha portato a una crescita dei ricavi (+25% – da 13,1 miliardi a 16,4 miliardi di dollari) e a un rialzo dell’utile operativo, da 477 milioni a 740 milioni di dollari.
Aumentano le vendite, del 40%, e le esportazioni riportano un +80%: 67 mila veicoli, di cui 18 mila per conto di Fiat (si tratta dei modelli Fiat Freemont e Lancia Thema e Voyager).
Segno più anche sulle immatricolazioni: 523 mila nel 2012 dopo le 394 mila nel 2011.
Chrysler ha inoltre generato 1,7 miliardi di cash flow (differenza tra tutte le entrate e uscite monetarie), riducendo l’indebitamento netto a 1,3 miliardi e raggiungendo una liquidità complessiva di 11,3 miliardi di dollari a fine trimestre. (nella foto: Sergio Marchionne ad Fiat)
I ricavi del Gruppo Fiat Chrysler, da gennaio a marzo 2012, ammontano a 20,2 miliardi di euro. Escludendo l’azienda americana, Fiat si attesta a 8,7 miliardi di ricavi. Quest’ultimo dato è in calo rispetto ai primi tre mesi del 2011 (-5,7%). Il segno meno è dovuto alla sofferenza del mercato automobilistico europeo. In particolare, in Italia la produzione e le consegne di Fiat avrebbero risentito anche degli scioperi prolungati dei trasportatori.
Chrysler conferma dunque gli obiettivi di tutto il 2012: un fatturato di 65 miliardi di dollari, un netto di almeno 1,5 miliardi e un utile operativo superiore ai 3 miliardi. I risultati sono stati approvati dal consiglio di amministrazione a Detroit.
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