Il Giro al via, Basso cerca il tris

Si comincia dalla Danimarca, gran finale con lo Stelvio e la crono di Milano: percorso e favoriti per la 95a edizione della gara più amata d'Italia. Il varesino vuole la terza maglia rosa

Lontano, eppure così vicino: il Giro d’Italia è sulla rampa di lancio posizionata quest’anno molto a Nord delle Alpi, nella città danese di Herning dove sabato si disputerà la cronometro di apertura. Ma dopo tre giorni lassù e il trasferimento di martedì, la corsa rosa tornerà ad attraversare lo stivale da Verona a Milano dopo essere scesi sino a Lago Laceno in provincia di Avellino (ma il Sud è ancora una volta penalizzato).

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LE STRADE – Percorso un po’ particolare quello dell’edizione numero 95; a differenza di altre volte, le grandi salite saranno tutte concentrate nell’ultima settimana di gara mentre le prime due serviranno ad affinare la condizione e, presumibilmente, a vedere più di un passaggio di mano per la maglia rosa. Dopo qualche giorno tranquillo dove sarà importante ben figurare nella cronosquadre di Verona (9 maggio) la gara sarà vivacizzata dalle tappe di Sant’Elpidio, Rocca di Cambio e Lago Laceno. E ancora Assisi alla 10a e Sestri Levante alla 12a, ma nulla di tremendo sino a sabato 19, giorno dell’arrivo a Cervinia seguito dalla Busto-Pian dei Resinelli del giorno successivo. Antipasti al gran finale: in cinque giorni quattro tappe di salita a Falzes (la meno dura), Cortina, Pampeago e il moloch Stelvio al penultimo giorno. E se anche il mitico passo alpino non fosse sufficiente, c’è la cronometro conclusiva di 30 chilometri a Milano per dare il verdetto definitivo.
Con un percorso simile non è quindi fondamentale cominciare il Giro in piena forma: molti dei principali favoriti (li vedremo qui sotto) non sono infatti arrivati al top in Danimarca ma avranno modo di preparare la gamba nelle tappe intermedie. Con un comandamento fondamentale da rispettare: vietato distrarsi, perché prima di vincere il Giro bisogna essere bravi a non perderlo.

IVAN PER IL TRIS – Fatto tristemente fuori Garzelli da un’organizzazione più votata al denaro (pazzesco il cambio da maglia verde a maglia azzurra per gli scalatori: accantonati ottant’anni di storia per uno sponsor bancario) che allo sport, il Varesotto rimane con due soli corridori al via. Pochi, anche se uno di questi è tra i massimi favoriti: parliamo naturalmente di Ivan Basso (l’altro è Ivan Santaromita) che cerca di entrare nel ristrettissimo novero di chi ha vinto tre o più Giri (5 per Binda, Coppi e Merckx, 3 per Brunero, Girardengo, Magni, Bartali e Hinault). Dopo una prima parte di stagione da dimenticare (due cadute, quasi mai al traguardo), il campione di Cassano ha iniziato a ritrovare la condizione con il lungo ritiro al Monte Teide e le partecipazioni al "Trentino" e al "Romandia". Qui Basso è rimasto al coperto, lanciando in avanti il suo fidatissimo scudiero Silvestro Szmyd e fiutando le cose da migliorare nel corso dei prossimi giorni. Fare il tris dopo il 2006 e il 2010 (foto a lato) sarà dura, anche perché Basso ha quasi 35 anni, età in cui Magni si è laureato (nel ’55) più anziano vincitore. Ma crederci è doveroso, da parte sua e da parte nostra.

I CAMPIONI – La squalifica contestata che ha tolto di mezzo Alberto Contador (vincitore 2011, ma poi il titolo è andato a Scarponi) ha dirottato molti "big" internazionali sul Tour: troppo ghiotta l’occasione di primeggiare in Francia in assenza dello spagnolo. Il Giro 2012 paga questa situazione, ma riesce comunque a schierare un discreto ventaglio di ottimi corridori nel ruolo di favoriti. Detto di Basso, il principale favorito pare Michele Scarponi (Lampre-Isd) che conosce a menadito la corsa e ha in Damiano Cunego un alleato fortissimo (il veronese ci riproverà in Francia). L’arrivo a sorpresa di Frank Schleck (Radioshack-Nissan) porta al Giro un gigante straniero, forse non al top di condizione ma come detto, per questo c’è tempo. Il lussemburghese sarà "orfano" del fratello minore Andy, situazione inesplorata e interessante. Italiani da "top ten" ce ne sono pochi: l’agile Pozzovivo (Colnago-Csf), l’esperto e regolare Pinotti (Bmc), forse il bergamasco Carrara (Vacansoleil). Ecco allora l’avanzata estera: attenzione all’ex vice-Basso Roman Kreuziger, ceco dell’Astana, allo spagnolo Joaquim "Purito" Rodriguez in gara per la Katusha, allo scalatore francese John Gadret (Ag2r). Hesjedal e Vande Velde potrebbero inserirsi per la Garmin così come qualche basco o qualche sudamericano (tipo Rujano). Tre punte azzurre come Pippo Pozzato, Alessandro Ballan e Giovanni Visconti non possono puntare alla classifica ma potrebbero lasciare il segno nelle tappe intermedie mentre tra i velocisti è atteso lo show del campione del mondo Mark Cavendish.

A BUSTO – Il Giro 2012 riserverà agli appassionati della nostra provincia anche un incontro ravvicinato. La tappa di domenica 20 con interessante arrivo al Pian dei Resinelli nel Lecchese scatterà infatti da Busto Arsizio dove in passato si contano due arrivi, dominati da eccellenti sprinter come Freuler e Cipollini. Per preparare al meglio l’evento, in città è tutto un fiorire di manifestazioni riassunte in questo nostro articolo di qualche tempo fa. A Busto il quartier generale sarà il Museo del Tessile, sede della presentazione dei corridori; il plotone partirà alle 12,20 con il chilometro zero posizionato in via Per Cassano. Da lì si procederà verso Tradate, la provincia di Como e il gran finale con la salita dei Resinelli.

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Pubblicato il 04 Maggio 2012
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