Intossicati due operai, muore 42enne

Si chiamava Ramaj Kujtim, aveva 42 anni e stava lavorando con un collega quando entrambi hanno inalato una sostanza tossica.
È successo martedì 29 maggio nel primo pomeriggio: Ramaj non ce l’ha fatta, il suo collega è sotto strettissima osservazione in ospedale a Varese.
I due stavano lavorando per la ditta Seprio srl di Gornate Olona, un’azienda con 16 dipendenti. Erano occupati nella verniciatura di alcuni pozzetti fognari all’esterno di alcune ditte plastiche di Castiglione Olona. Sono stati trovati da alcuni colleghi all’interno di uno dei tombini, già svenuti: erano entrati in contatto con della resina epossidica. I due sono stati rianimati sul posto dal personale del 118 grazie all’ausilio di respiratori. Sul posto anche i vigili del fuoco e il primo cittadino castiglionese Poretti.
I due operai sono stati trasportati all’ospedale di Varese in codice rosso: non si è ancora capito quanto tempo siano rimasti all’interno del pozzetto a che grado di esalazioni siano stati sottoposti. I colleghi che li hanno soccorsi per primi hanno riferito di un forte odore uscito dal tombino all’interno del quale hanno trovato i due operai svenuti.
Poi la notizia. Ramaj Kujtim è morto. Era del ’70, aveva origini albanesi e viveva a Lomazzo, nel comasco. Il suo collega è più giovane, dell’83, ed è residente a Lonate Ceppino e si trova sotto strettissima osservazione in gravi condizioni.
Sul posto si è recato anche Flavio Nossa, della Fillea Cgil, il sindacato dell’edilizia. Entrambi erano iscritti al sindacato, così come gli altri 2 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno nello stesso settore.
«Un anno terribile dopo 2 anni che non succedeva niente – Nossa sta cercando di ricostruire quanto successo oggi pomeriggio ma i numeri lo portano a fare una riflessione amara -. Bisogna capire cosa sta succedendo, perché dopo un periodo tranquillo nell’edilizia adesso abbiamo già 3 morti sul lavoro e un ferito grave monitorato in ospedale. Di sicuro è un momento molto difficile per lavorare, la crisi sta facendo del suo: in termini di attenzione, tensione e purtroppo anche in formazione e prevenzione. Adesso cercheremo di capire che cosa non ha funzionato oggi, ma una riflessione va aperta sul tema della sicurezza».