Un kit per sopravvivere alle trappole della finanza

Iscos Lombardia, onlus che si occupa di cooperazione internazionale, e Fiba- Cisl, hanno pubblicato una guida per informare il risparmiatore e sensibilizzare i bancari

Visto che i governi e le istituzioni internazionali, Fmi (Fondo monetario internazionale) e Bce (Banca centrale europea) in testa, non hanno fatto nulla per regolamentare le speculazioni finanziarie soprattutto sui mercati Otc (over the counter), cioè fuori borsa, dove si comprano e si vendono derivati per oltre 700 mila miliardi di dollari, non resta che agire sulla consapevolezza dei risparmiatori.
Iscos Lombardia, onlus che si occupa di cooperazione internazionale legata alla Cisl, e Fiba, categoria dei bancari della Cisl, hanno pubblicato un “kit di sopravvivenza” in tema di finanza che verrà distribuito insieme al mensile di economia etica “Valori” e, al costo di soli due euro,  presso le sedi della Cisl di Varese e Busto Arsizio
Quando un risparmiatore va in banca spesso pensa solo al rendimento più alto e non alle conseguenze che un investimento altamente speculativo puo’ avere in altre parti del mondo. Guadagnare un punto in percentuale in più qui ed ora puo’ significare fame, guerre e sperequazioni nel sud del mondo. «C’è un nesso – spiega Paola Bordi, direttore regionale di Iscos – tra le transazioni finanziarie realizzate in occidente e le rivolte sociali nel Maghreb e in Egitto, originate dalla speculazione sulle materie prime alimentari alla Borsa di Boston. In Tunisia, ad esempio, in 15 anni il prezzo del riso è triplicato e nei prossimi dieci anni la domanda di grano in quei paesi sarà un quarto di quella del pianeta. Per quelle popolazioni, dai redditi già impoveriti, un aumento del genere diventa una questione di sopravvivenza (in Africa oltre 12 milioni di persone sono a rischio carestia, ndr)».
Per indirizzare in modo etico il risparmiatore diventa fondamentale il ruolo del bancario e la sua capacità di consigliare il cliente tenendo conto di queste dinamiche. «Si sono già fatti molti passi in avanti – spiegano i vertici della Fiba Cisl – con il modulo Mifid (Market in Financial Instruments Directive, ndr) per testare il grado di informazione in tema di finanza del cliente, però occorre sensibilizzare i colleghi che lavorano in banca anche sul fronte culturale, etico e morale. Per questo la pubblicazione è già stata distribuita ai nostri associati».
Il kit di sopravvivenza ha, dunque, due obiettivi: da un parte punta ad “alfabetizzare” il risparmiatore con un glossario chiaro e comprensibile che comprende i 49 termini tecnici più usati quando si parla di finanza; dall’altra si rivolge agli operatori con una serie di schede di approfondimento che mettono in relazione la speculazione finanziaria con alcune dinamiche su cui troppo spesso si chiudono gli occhi in nome del buon rendimento. Insomma, il problema non è solo evitare di farsi fregare quando si va in banca per investire i propri risparmi, ma sapere che cosa c’è realmente dietro un prodotto finanziario. Se il risparmiatore sapesse che i suoi soldi alimentano la produzione di bombe a grappolo (cluster bombs) che fanno migliaia di morti ogni anno, di cui il 98% tra i civili, forse qualche problema in più prima di sottoscrivere un fondo o delle semplici obbligazioni bancarie se lo porrebbe. Eppure, secondo un rapporto di Ikv, Pax Christi e Netwerk Vlaanderen, nel 2011 nel mondo sono stati investiti 39 miliardi di dollari in imprese che producono queste bombe. La maggior parte delle 166 banche coinvolte hanno sede in paesi che non hanno ratificato il trattato di Oslo (stipulato per la messa al bando delle cluster bombs), ma 38 appartengono invece a paesi che hanno firmato quel trattato, tra cui anche l’Italia. E forse tra quelle banche c’è anche la vostra.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Maggio 2012
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