Quando il gioco diventa un lavoro
Andrea si è diplomato lo scorso anno all'Isis Ponti. Ha atteso due mesi ,poi è arrivato il contratto. E le sue passioni si sono trasformate in occupazione
Ci sono voluti tre mesi ad Andrea per trovare il suo lavoro dopo aver preso diploma di elettrotecnico. «Mi sembrava di impazzire – ricorda oggi il giovane neodiplomato – io non sono abituato a non far nulla. Avevo appena finito la scuola e l’attività di ciclismo agonistico che mi impegnava quasi tutto il giorno. Arrivato a novembre ho inviato decine di curriculum. Poi, a dicembre, è arrivata la chiamata. Il titolare della IECI, impianti elettrici, civili, industriali di Varese mi ha contattato. Stava cercando un progettista formato ma non riusciva a trovarlo, così provava con un neodiplomato».
Cosa sia scattato nell’imprenditore non è chiaro ad Andrea che, comunque, alla fine ha capito che il colloquio era andato bene: «Ci siamo piaciuti subito… Il colloquio è stato molto naturale. Credo di averlo convinto con le mie conoscenze informatiche, la mia grande passione oltre al ciclismo e ai circuiti elettrici».
Andrea, infatti, si può dire "un figlio d’arte": «Sono cresciuto in casa giocando con i fili elettrici perchè mio padre è del mestiere. Mi affascinava l’elettricità, riuscire a portare la luce. Ed è sempre stato un gioco. L’informatica, poi, è l’altro mio divertimento: sono uno smanettone perchè mi incuriosisce scoprire cosa si può fare con i programmi».
Andrea è stato assunto a febbraio, prima con un contratto di prova che a maggio è diventato a tempo indeterminato: «Mi sento molto fortunato. Faccio esattamente ciò che volevo fare e per cui ho studiato. Sono in ufficio con un altro ragazzo e il titolare e progettiamo impianti e progettazione di "PLC". Ho trovato un ambiente molto accogliente e ho la possibilità di tenermi aggiornato lavorando con il computer. Ho già creato anche alcuni programmi excell per la gestione».
Il neo lavoratore sa, però, che quel posto lo ha avuto sia per il percorso scolastico svolto all‘Isis Ponti di Gallarate ( «un diploma che apre tante strade»), sia per le sue passioni: «Purtroppo a scuola non si fa informatica come andrebbe fatta. Programmi e macchinari sono un po’ vecchiotti. E comunque, è sempre determinante il professore che incontri: io ne ho avuti due, in particolare, che erano sempre al corrente di ciò ce succedeva nel mondo del lavoro e ci tenevano aggiornati».
Dalle 8 alle 18, la giornata di Andrea si svolge ormai in ufficio: «All’inizio è stata un po’ dura perchè non ero abituato. Ora non mi pesa più nulla: nemmeno la libertà che hanno ancora molti miei amici che hanno scelto di continuare a studiare o stanno cercando lavoro. Il week end è sufficiente per stare in compagnia e divertirsi. D’altra parte io mi sto divertendo molto anche in ufficio. E guadagno pure…».
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