Parla il custode della Ilma Plastica di Gavirate: “In un colpo solo ho perso casa e lavoro”
Dopo il fallimento, Antonio Greco, 68 anni, si ritrova senza casa e lavoro. Il sindaco di Gavirate gli mette a disposizione un alloggio di emergenza della Protezione civile. "Mi sento come Giobbe"
Antonio Greco ha 68 anni e negli occhi la serenità di chi nella vita ne ha viste tante. Questa volta, però, il destino sembra avere calcato un po’ troppo la mano con lui: in un colpo solo ha perso casa e lavoro. E non certo per colpa sua. Dal 2018 lavorava come custode alla Ilma Plastica, azienda di Gavirate che dal 19 settembre scorso ha cessato ogni attività dopo la dichiarazione di fallimento emessa dal tribunale di Varese.
Antonio Greco ha partecipato all’assemblea dei lavoratori che, a causa del maltempo, si è tenuta nella Sala consiliare del Comune di Gavirate, anziché davanti alla fabbrica come era stato inizialmente previsto dai sindacalisti della Filctem Cgil. Un incontro a cui erano presenti quasi tutti i 140 dipendenti della Ilma Plastica e l’Ufficio vertenze della Camera del lavoro di Varese al completo.
«Mi sento un po’ come Giobbe nella Bibbia- sottolinea Greco – Non ho più niente, ma sono sereno. Certo, perdere casa e lavoro in un colpo solo è una bella botta: io consideravo la Ilma Plastica la mia famiglia. Conoscevo tutti, dal primo all’ultimo lavoratore, e avevo un ottimo rapporto con la famiglia Caraffini (proprietaria dell’azienda, ndr), in particolare con Alessandra che mi ha fatto sentire la sua vicinanza con una bella telefonata».
Antonio è molto religioso e crede nella Provvidenza che non ha tardato a manifestarsi. Nel suo caso si chiama Massimo Parola, sindaco di Gavirate, che, appena appresa la notizia del fallimento della Ilma Plastica, non ha esitato a mettersi a disposizione, anche perché molti lavoratori sono cittadini del paese che amministra. E sempre lui, visto la pioggia battente, ha indicato ai dipendenti della Ilma di utilizzare la sala consiliare del comune per fare l’assemblea, e dato la disponibilità a collaborare con gli altri comuni della zona che hanno lavoratori coinvolti nel fallimento della Ilma.
«Ho chiamato subito Antonio e Luisa che conosco da tempo – ha commentato il primo cittadino di Gavirate – sia per manifestare la mia solidarietà, sia per proporre una soluzione. Il nostro comune ha un alloggio di emergenza realizzato dalla Protezione civile che in genere ha una lunga lista d’attesa. Questa volta però in attesa non c’era nessuno, e così potrà essere messo a loro disposizione».
Un gesto molto apprezzato dai coniugi Greco che ora possono guardare all’immediato futuro con meno ansia per provare a costruire una nuova esistenza sotto un altro tetto. «Quello che è successo è una grande lezione di vita – conclude Antonio Greco -. Basta un attimo per perdere tutto quello che si ha. L’importante è non perdere la fiducia nel prossimo».
La Ilma Plastica di Gavirate è fallita: 140 dipendenti “sospesi” dal lavoro
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Solidarietà al signor Antonio e alla sua famiglia, però c’è da sottolineare che il fallimento di un’azienda è il frutto delle scelte sbagliate fatte da chi la gestisce e la solidarietà “postuma” da parte della proprietà è quantomeno fuori luogo. Se il tribunale prendere la decisione di chiudere lo fa perchè l’azienda stessa non si trova nelle condizioni di poter procedere l’attività (e di pagare gli stipendi aggiungerei).