“In questo momento il numero esatto di letti del futuro ospedale unico non è importante”
La direttrice dell'Asst Valle Olona mette fine al dibattito sui futuri posti letto del Grande ospedale della Malpensa ricordando che la struttura sarà soprattutto flessibile, capace di ampliare o ridurre l'offerta in base alle esigenze. A ottobre si scopriranno i piani dei 5 progetti scelti

Quanti letti avrà il Grande Ospedale della Malpensa? 773 come indicato nell’accordo di programma o 611 come riportato nella delibera dello scorso marzo a firma della Dg Bianchi? O 1200 come la stessa direttrice dell’Asst Valle Olona ha affermato rispondendo alle polemiche?
In questa fase storica del progetto, è poco importante avere i numeri esatti di quello che sarà il futuro ospedale unico Busto Gallarate: « In quella delibera – spiega la direttrice Daniela Bianchi – erano indicati i letti considerati in stanze singole. Il punto su cui occorre concentrarsi, però, è la capacità che avrà il Grande ospedale della Malpensa di rispondere alla domanda di salute del territorio. Una domanda che è stata analizzata alla luce delle indicazioni del attuali, rielaborate da Ats e da Regione. Quello che succederà tra cinque anni determinerà anche la capacità alberghiera».
Attualmente, fa notare la direttrice, i posti letto attivi negli ospedali di Gallarate e di Busto Arsizio sono meno di 600: « Il futuro ospedale sarà soprattutto flessibile. L’emergenza sanitaria ci ha indicato le caratteristiche importanti. Se, oggi, discutiamo di camere singole è perchè quegli spazi saranno in grado di ospitare un secondo letto, che potrà essere destinato a un degente oppure al care giver del paziente, se l’evoluzione dell’assistenza prevederà un impegno diretto degli assistenti personali del malato».
Insomma, il futuro ospedale sarà costruito in base a variabili che già oggi si conoscono e che potranno cambiare nei prossimi anni: quanto personale sanitario ci sarà? Come verrà organizzata l’assistenza? Quali le figure coinvolte?
L’unica certezza, attualmente, è il cronoprogramma con l’individuazione dei 5 migliori progetti, tra i 23 arrivati da progettisti italiani e stranieri, tra cui scegliere quello definitivo a cui seguirà il bando per la progettazione esecutiva e poi l’appalto per la cauterizzazione: « Secondo le previsioni la prima pietra sarà posata a fine 2027 – racconta Daniela Bianchi – occorreranno almeno tre anni di lavori edili. Possiamo immaginarci il trasloco nei primi mesi del 2031».
Già a ottobre si potranno avere indicazioni più precise con la scelta dei 5 progetti che dovranno descrivere nel dettaglio il futuro ospedale che sarà flessibile, sostenibile, efficiente e tecnologico.
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Il numero di posti letti non è questione da relegare come scomoda. Poco importante. Volgare.
E’ la base per fornire un servizio pubblico decente! … capisco che “servizio” + “pubblico” + “decente” nella stessa frase sembrano insulti ma in Italia vige ancora una Costituzione che garantisce l’assistenza sanitarie e cura. La prima regione d’Italia non può avere una sanità da quarto mondo!