“La paura di morire è una schiavitù”
Pubblichiamo l'estatto di una predica del Cardinale Martini tenuta il 3 ottobre 1995, ad Assisi, in occasione del Transito di san Francesco: che affronta la paura di morire come una schiavitù che impedisce il bene
 Che cosa impedisce oggi maggiormente di vivere questa radicalità di cui ci è esempio san Francesco? Ci troviamo di fronte nel nostro mondo occidentale all’ansia di possedere, alla paura di perdere, all’angoscia di rischiare, che rende tutti garantisti, aggressivi e polemici per la difesa del proprio benessere, sospettosi del bene altrui, solleciti più dell’interesse privato che del bene comune. Se dobbiamo dare un nome radicale a questa sensazione diffusa di bramosia dell’avere più che di desiderio di essere, la Bibbia ci risponde: è la paura della morte.
Che cosa impedisce oggi maggiormente di vivere questa radicalità di cui ci è esempio san Francesco? Ci troviamo di fronte nel nostro mondo occidentale all’ansia di possedere, alla paura di perdere, all’angoscia di rischiare, che rende tutti garantisti, aggressivi e polemici per la difesa del proprio benessere, sospettosi del bene altrui, solleciti più dell’interesse privato che del bene comune. Se dobbiamo dare un nome radicale a questa sensazione diffusa di bramosia dell’avere più che di desiderio di essere, la Bibbia ci risponde: è la paura della morte. 
La lettera agli Ebrei presenta Gesù come Colui che ha liberato, con la sua morte e risurrezione, coloro che “per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita” (Ebr 2,15). Quando l’orizzonte dell’immortalità e dell’eternità si restringe e si offusca, |’uomo si chiude nel presente, difende con accanimento quel poco che ha: sente che la morte è come in agguato per rapirgli i suoi beni e Ii vuole godere il più a lungo e il più intensamente possibile, tentando di esorcizzare e di dimenticare la sua finitudine… Ricordano i contemporanei di Francesco che, nei suoi ultimi giorni qui alla Porziuncola, piagato dalle stimmate a imitazione del crocifisso, passava il tempo nella lode “invitando i compagni prediletti a lodare Dio” e ripetendo il Cantico delle Creature. “E perfino la morte, a tutti temibile e odiosa, esortava alla lode; le correva lieto incontro, invitandola: ben venga mia sorella morte”.
Che cosa ci dice il ricordo di questa morte e di questo modo di morire alla luce degli eventi e delle nostre sfide? Noi sentiamo quasi una certa invidia e una profonda nostalgia per la libertà di spirito, la scioltezza spirituale e la gioia di Francesco d’Assisi di fronte alla morte. È l’esempio di come la vittoria di Cristo sulla morte trasforma il cuore dell’uomo. Non più lamentosità, ripiegamento su di sé, paura di perdere quel poco che si ha, grettezza d’animo ed egoismo. Ma gioia carità attenzione agli altri, speranza nel futuro, certezza della vittoria.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
- axelzzz85 su Auto contro una recinzione nella notte a Cassano Magnago: cinque giovani feriti, due in codice rosso
- elenera su Auto contro una recinzione nella notte a Cassano Magnago: cinque giovani feriti, due in codice rosso
- Felice su Auto contro una recinzione nella notte a Cassano Magnago: cinque giovani feriti, due in codice rosso
- Tiberio67 su L'hockey in Kenya e la roulette delle carte di credito. Tornano le storie di "Alla Balaustra" in podcast
- massimiliano_buzzi su Un fiume di contanti da Malpensa, soldi anche nelle patatine, sequestri e multe
- axelzzz85 su Traffico rallentato nella zona del ponte di Vedano per incidente sulla tangenziale di Varese a Lozza

 
   
  




 
               
		        	 
               
		         
               
		         
               
		         
               
		         
               
		         
               
		         
               
		        
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.