Trauma cranico: due giorni di studio e confronto

Si svolgerà al castello visconteo la XV giornata nazionale, organizzata dalla Federazioni nazionali specializzate. Tutti gli aspetti, sociali, medici ed economici, saranno trattati

Due giorni per informarsi e riflettere. Al Castello Visconti San Vito di Somma Lombardo, il prossimo fine settimana si svolgerà la XV Giornata nazionale del trauma cranico. L’evento, voluto dalla Federazione nazionale associazioni trauma cranico, è stato affidato a “Per Andare Oltre”, la onlus fondata nel 1997 da alcune famiglie coinvolte nella drammatica esperienza  di un congiunto affetto da postumi di trauma commotivo e vivono in stato vegetativo. 

Lo scorso anno, l’associazione ha aperto proprio a Somma un centro socio educativo, nell’ex conventino delle suore di Sant’Orsola, dove vengono accolti giovani e adulti con disabilità acquisita. 
Ogni anno il trauma cranio-encefalico provoca a 25 decessi ogni 100mila abitanti ed è la prima causa di morte nella fascia di età tra i 15 e i 35 anni. Ogni dodici mesi viene interessato lo 0,3% della popolazione, nella proporzione di due uomini e una donna, di cui l’80% di gravità lieve e il restante equamente diviso tra media e grave in base ai parametri stabiliti a livello sanitario. I violenti colpi alla testa sono causati per il 70% da incidenti stradali, il 20% da cadute accidentali fuori o dentro l’abitazione, il 5% da incidenti sul lavoro e poi a seguire le aggressioni o gli incidenti avvenuti durante l’esecuzione dell’attività sportiva.
 Il tema scelto per l’edizione 2012 del 29 e 30 settembre  è “La comunità e i servizi per il prendersi cura – economia e mercati per la solidarietà”.
 
Nelle due giornate saranno affrontati temi diversi: sabato sarà dedicato agli aspetti sociali del trauma cranico, con il coinvolgimento del volontariato e delle famiglie, mentre domenica avranno spazio gli interventi medico-scientifici. Attenzione sarà anche riservata al reperimento delle risorse disponibili con il coinvolgimento del territorio. 
 
La rete sociale è un argomento che sta molto a cuore al presidente della onlus Erminio Carabelli che invita a partecipare all’evento di Somma: « Occorre maggiore conoscenza e sensibilità su questo tema. Chi si ritrova con un congiunto in condizioni vegetative sprofonda in un baratro da cui si può uscire grazie alle associazioni che indicano le strade da percorrere. È comunque importante fare informazione sulla prevenzione perchè un casco può salvare una vita».

 
Testimonianze di vita vissuta, dunque, si mescoleranno a relazioni scientifiche ma anche a visite al centro diurno per verificare direttamente le possibilità esistenti e i percorsi possibili. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Settembre 2012
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