“Due dirigenti costano come tutti i precari”. Rinnovo dei contratti a rischio

I ventitré lavoratori precari del Comune di Varese a fine anno rischiano di veder saltare il loro posto di lavoro, rischio che, secondo la rsu (rappresentanza sindacale unitaria, Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Sulpm ), è altissimo. Non si tratta di persone assunte da qualche mese e nemmeno di lavoratori generici, bensì di personale qualificato impiegato per lo più nella polizia locale (non stiamo parlando degli ausiliari del traffico), nei servizi educativi e nell’ufficio statistico. «Ci sono persone – spiega Gabriele Ferro, portavoce della rsu – che sono precarie ancora prima dei mondiali di ciclismo (autunno 2008 ndr). Se non verranno confermati a dicembre ne risentirà pesantemente la qualità dei servizi erogati».
Il sindacato attacca frontalmente la giunta comunale e l’assessore competente, Carlo Baroni, rei di avere dato risposte contraddittorie alle richieste della rsu. «Abbiamo avuto due incontri con l’assessore – continua Ferro – in cui ha espresso la sua disponibilità a trovare una soluzione, ma subito dopo la giunta con verbale datato 19 settembre ha dato incarico ad assessori e dirigenti di fare una ricerca sui carichi di lavoro e sulla possibilità di fare a meno di questi lavoratori».
Il problema, secondo la rsu, è che i tempi della ricerca sono troppo lunghi – almeno sei mesi – rispetto alla data di rinnovo dei contratti, ormai in scadenza. Inoltre, il fondo che serve a pagare gli stipendi dei precari sarebbe più che sufficiente per un tranquillo rinnovo dei contratti, ma la metà della cifra disponibile, che ammonta a circa 500 mila euro, viene assorbita dagli stipendi di un funzionario amministrativo e di un dirigente, entrambi precari. «Si tratta di Carlo Passera, capo di gabinetto, e Marco Sordelli (già dirigente in aspettativa del Comune di Milano ndr), dirigente nell’area finanziaria del comune» puntualizzano i sindacalisti. Insomma, è un pò una guerra tra ricchi e poveri: in due costano quanto tutti i precari messi insieme. 
Il  fondo però sarà tagliato del 50% e quindi non ci saranno abbastanza soldi per rinnovare i contratti, anche se in realtà durante un incontro l’assessore Baroni aveva indicato una via alternativa: attingere dalle graduatorie dei precari, che nella maggior parte dei casi (ad eccezione della polizia locale) hanno partecipato a un concorso, per sostituire il personale che va in pensione. Quindi, entro la fine dell’anno, almeno due o tre lavoratori potevano passare a tempo indeterminato. « Il problema – continua Ferro – è che il dirigente di turno quando qualcuno va in pensione cancella il posto vacante dalla pianta organica e quindi quel posto non sarà più rioccupato da nessuno perché c’è una norma che dice che tu puoi assumere solo se hai posti vacanti».
E anche se questi posti non venissero cancellati, per almeno 8 vigili urbani da anni precari e attivi in mezzo al traffico il treno è già passato in quanto non sono in graduatoria a causa di un’altra legge che per la partecipazione al concorso stabiliva il requisito dell’età, non superiore ai 32 anni. Per la rsu ce n’è quanto basta per decretare lo stato di agitazione.
Il prossimo incontro tra le parti è fissato per mercoledì 3 ottobre alle 10.