Green incorona Dunston: “Può diventare il migliore”

Il play sarà l'unico "ex" del derby tra Varese e Cantù di lunedì 29: "Capisco quanto sia una partita speciale". E sul pivot afferma: "Parla poco, ascolta molto: in Serie A può dominare"

La borsa del ghiaccio sul ginocchio è ormai una costante quando Mike Green termina l’allenamento con i compagni al PalaWhirlpool. Il play della Cimberio però sa che questo non può e non potrà essere un alibi nei prossimi giorni ed è pronto a stringere i denti; all’orizzonte si profila infatti il derby con Cantù (lunedì 29 alle 20,30, prevendite già al galoppo) e il 27enne regista di Filadelfia ben conosce il valore di questa partita.
Sarà infatti lui il solo ex di turno tra chi calcherà il parquet di Masnago (dietro le scrivanie c’è invece l’incrocio tra gli uomini-mercato, Bruno Arrigoni e Simone Giofré), vista la sua militanza in biancoblu due stagioni fa, culminata nella finale scudetto persa con Siena ma anche con il divorzio al termine della serie.

Mike, quel ghiaccio sul ginocchio ci deve preoccupare?
«Ora è una settimana che mi sto allenando con continuità. Il ginocchio non è al meglio, non sento particolare dolore ma avverto un fastidio un po’ in tutta l’area. Sia l’articolazione, sia l’anca e il resto della gamba sono indolenzite ma questo non mi impedisce di lavorare».

Anche perché Cantù è alle porte. Quando pensa al derby che parola le viene in mente?
«Penso che è una partita ricca di storia. Storia è la parola più adatta. L’ho già giocato, capisco cosa voglia dire vincere questo match per chi è nato in queste città ed ha sempre seguito il basket. Io e i miei compagni ci alleniamo per provare a vincere ogni partita, ma sappiamo che questa ha un sapore speciale e che i tifosi la attendono con grandi aspettative».

Arrivate al confronto diretto imbattuti, e con quattro vittorie in carniere.
«Eh sì – ride ndr – L’ho detto ci prepariamo gara per gara, passo dopo passo, per riuscire a vincerle tutte e finora ci siamo riusciti».

Lei ha giocato per coach Trinchieri: come lo descrive?
«Trinka è smart… brillante e intelligente; è un bravo allenatore che prepara bene le partite e che sa scegliere i giocatori giusti per il suo sistema di squadra e di pallacanestro».

Ora invece è il regista di Vitucci. Di lui cosa ci dice?
«Frank è la principale ragione per cui io sono arrivato a Varese. Rispetto le sue idee, il suo modo di fare e amo lavorare per lui. Penso sia un ottimo allenatore, che sa rapportarsi nel modo giusto con noi giocatori».

Continuiamo con le descrizioni: il suo compagno di ruolo Andrea De Nicolao?
«Mi piace, e io credo che se continua a lavorare così tra pochi anni potrebbe diventare una delle migliori point guard italiane».

Chiudiamo con una altro giocatore della Cimberio. Dunston è il candidato a essere la sorpresa dell’anno?
«Perché la sorpresa? D’accordo che è un rookie per la Serie A, ma io credo che possa anche diventare il miglior uomo in assoluto. É un giocatore molto “allenabile”, che in campo parla molto poco e ascolta tanto quello che gli viene detto. Nelle prime quattro partite ha giocato alla grande e può continuare a farlo per il resto della stagione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Ottobre 2012
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