Non credo alla casa low-cost

Orsini casa srl: «Si puo’ comprare e vendere anche un buon usato, dopo averlo riqualificato. L’intervento sull’esistente con le nuove tecniche che garantiscono estetica e funzionalità è una strada che noi percorriamo»

«Non credo nella casa low cost». In un mondo dove la tendenza al ribasso (soprattutto in un periodo di crisi economica) è l’unico elemento costante, Orsini casa srl, società di costruzione varesina, ha deciso di puntare tutto sulla qualità.
Come sta andando il mercato in questo momento?
«Come costruttori il nostro mercato è il nuovo, che ha fatto segnare una certa ripresa, e la riqualificazione dell’esistente, in particolare la certificazione energetica. Chi compra casa oggi fa molta più attenzione alla tipologia di casa e alla serietà dell’impresa. In provincia di Varese, rispetto ad esempio a Milano, c’è una clientela molto esigente che va seguita in tutto l’iter dell’acquisto, dalla decisione di quale immobile comprare al post-vendita».
Quali sono le principali richieste fatte dai clienti?
«Sicuramente una maggiore autonomia degli spazi abitativi comuni perché le persone cercano di essere il più possibile indipendenti. Infatti, negli ultimi anni è aumentata la domanda di villette, mentre per quanto riguarda gli appartamenti si sta sul trilocale. Diciamo che in Italia la famiglia c’è ancora, aumentano le donne single, rispetto ai maschi, che cercano il bilocale».
Quali sono invece i problemi maggiori?
«Noi cerchiamo di dare un servizio a chi compra casa, accompagnando il cliente in tutto il percorso e per farlo ci vuole un professionista che lo affianchi in ogni passaggio. Questo è un aspetto fondamentale perché sono richieste più competenze e farsi assistere da chi conosce bene tutti i passaggi è una garanzia per arrivare fino in fondo. Per chi ha già una casa spesso il problema è dare una giusta valutazione al proprio immobile, accentando anche una svalutazione equilibrata. Per troppo tempo le persone hanno trattato l’usato come se fosse il nuovo. Inoltre, la legge sulla certificazione energetica ha fatto emergere ancor di più il problema. Si puo’ comprare e vendere anche un buon usato, dopo averlo riqualificato. L’intervento sull’esistente con le nuove tecniche che garantiscono estetica e funzionalità è una strada che noi percorriamo. Un esempio? Le coperture a verde, pensi che bello vedere delle piante anziché quelle coperture nere. Se metà dei tetti dei condomini avessero quella copertura, vivremmo tutti meglio. È chiaro che su queste scelte i pgt (piani di governo del territorio ndr) hanno un’importanza fondamentale».
Rispetto alle banche e all’erogazione dei mutui, com’è la situazione? Si vedono miglioramenti?
«Si sa che non è un buon momento ma rivolgendoci al nuovo il problema rimane sempre la vendita dell’usato che, come dicevo, puo’ avere un mercato se riqualificato in maniera adeguata. Le banche in questo momento finanziano chi non ha bisogno e quindi chi è già garantito».
Qual è la vostra aspettativa per la “Casa in piazza”?
«Io sono qui perché credo che la via da percorrere sia quella della collaborazione tra i vari operatori. Coltivare il proprio piccolo orticello non serve a nessuno, soprattutto in un momento come quello che si sta attraversando, quindi fare rete con gli altri diventa importante. Inoltre, credo che la professionalità sia contaminante, qui ci sono operatori accreditati che quotidianamente mettono la propria competenza a disposizione di chi cerca casa. Noi seguiamo questa strada: abbiamo una struttura edile leggera, facciamo rete con gli altri operatori e puntiamo sulla qualità».  

Tutti gli articoli della Borsa Immobiliare varesina "La Casa in Piazza"

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Ottobre 2012
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