Pinocchio in vetrina, per aiutare i bambini malati

Confesercenti e Arsmedica hanno presentato la "fase 2" delle loro "Tre tappe di solidarietà" per sostenere la fondazoine Giacomo Ascoli e sostenere il comitato Maria Letizia Verga

Dopo "Diversamente insieme", l’iniziativa di sport e solidarietà che si è svolta ai Giardini Estensi il 30 settembre scorso,  Confesercenti ha presentato oggi le prossime iniziative che legheranno i commercianti alla solidarietà. 

PINOCCHIO IN VETRINA
Dal 5 al 10 novembre Pinocchio finirà in vetrina. Saranno circa 40 le attività commerciali di Varese coinvolte, insieme a Pinocchio e ai ragazzi delle classi quarte e quinte delle scuole Primarie, nell’iniziativa per un’iniziativa benefica a favore del comitato Maria Letizia Verga e della fondazione Giacomo Ascoli. «E’ sempre un piacere poter presentare delle iniziative di solidarietà come questa, che coinvolgono i commercianti e la città» ha sottolineato Cesare Lorenzini, presidente di Confesercenti. 
All’interno delle vetrine dei vari negozi che aderiscono, dal 5 al 10 novembre verranno allestiti spazi dedicati al burattino più famoso del mondo, grazie anche a un cartonato del personaggio che farà da leit motiv della manifestazione: «le vetrine stesse faranno parte di un concorso, la cui giuria è formata dai ragazzini delle classi che hanno dato vita con i loro disegni, al libro di Pinocchio in dialetto varesino, "Pinocchio gh’eva ‘na volta un tocc de legn"» spiega Gianni Lucchina, direttore di Confesercenti: il libro è già stato presentato durante "Diversamente insieme" ed è ora in vendita in tutte le librerie di Varese, il suo ricavato servirà a finanziare perte delle iniziative delle due associazioni che si dedicano all’oncologia pediatrica. 

IN MOSTRA I PINOCCHIO DEI RAGAZZI DELLE ELEMENTARI
Dal 15 al 30 novembre, alla scuola secondaria Angelo Vidoletti di via Manin 3 a Varese, tutto questo verrà poi messo in mostra. Non ci saranno solo le fotografie delle vetrine, realizzate dagli studenti dell’Artistico, ma anche i 450 disegni realizzati dai ragazzini delle quarte elementari delle scuole di Varese, da cui poi sono stati scelti i 60 che hanno illustrato il libro edito da Arsmedica. «Sono tutti bellissimi, ed esprimono la città di Varese in modi meravigliosi e sorprendenti per ragazzini di quell’età – spiega l’editore e capo progetto della pubblicazione, Alberto Colombo Garoni, la cui traduzione in bosino è stata affidata a Ernesto Marcolli – La scelta dei 60 pubblicati è stata difficile e non si basava sulla qualità, ma sull’attinenza al testo». Nella mostra saranno disponibili sia i cataloghi con tutti i disegni prodotti dei bambini che il libro, e all’inaugurazione il giorno 15 novembre 2012 alle 15:30 parteciperanno i campioni della pallacanestro Varese, disponibili per fotografie e autografi.

MARIA LETIZIA VERGA E GIACOMO ASCOLI: PINOCCHIO È PER LORO
Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto a due associazioni che si occupano di oncologia pediatrica, la fondazione Giacomo Ascoli e la associazione Maria Letizia Verga, che seguono progetti a sostegno dei piccolli malati di tumore varesini. Un piccolo ma significativo aiuto a due realtà varesine importanti 

«La Fondazione Giacomo Ascoli è nata in memoria di mio figlio, perché proseguisse il suo ricordo oltre al momento che ci ha lasciato. Con essa è stato possibile portare nel territorio un servizio che prima non c’era: la possibilità di fare a Varese delle cure ematologiche di alto livello, che anche ora sono gestite da Monza, Milano e Pavia – Spiega Marco Ascoli, per Fondazione Giacomo Ascoli – Si tratta di tre centri di eccellenza che non si possono improvvisare, ma una volta erano anche un disgio grande per i pazienti che abitavano a Varese: a noi personalmente, nei periodi peggiori, è capitato di andare a Monza o a Milano anche tre volte la settimana. Abbiamo voluto così assicurare un servizio di day hospital che possa lavorare in collaborazione stretta con questi centri, imparando il loro know how per riprodurre le loro prescrizioni e sollevando almeno un po’ dai disagi le familie coinvolte. In questo momento abbiamo due medici al lavoro nel day hospital a nostre spese che si dividono tra Milano, Monza e Varese. Ci sono 20 bambini serviti, 3 autisti per le trasferte necessarie a Milano e a Monza, 2 psicologhe che offrono supporto psicologico a bambini e genitori. Questo era l’obiettivo in ricordo di giacomo e ce l’abbiamo fatta. Ma per mantenere questa bella struttura, ci vogliono 80-100mila euro all’anno per dare il necessario ai volontari e dare gli stipendi ai dottori: per questo voglio ringraziare già i comercianti che hanno aderito a questa iniziativa, per l’impegno che hanno saputo regalarci».

«Il comitato Maria Letizia Verga, che ha quasi 40 anni, è partito con 500mila lire, donate dal papà di Giovanni Verga, alla cui figlia Maria Letizia è dedicato – Spiega Maria Brunetti, collaboratrice di Giovanni Verga, amica di famiglia e ora anima del comitato Maria Letizia Verga –  E ora manteniamo un residence di 17 appartamenti, il centro di ricerca cellulare del san Gerardo di Monza insieme al comitato Stefano Verri e siamo arrivati anche a Managua, in Nicaragua, dove abbiamo aiutato un ospedale. Era un seme da niente,  partito da Lissago e arrivato fino a là»

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Pubblicato il 31 Ottobre 2012
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