Si avvicina la fusione nell'”Unione di Comuni per il sud del lago”
Il nuovo ente per la gestione associata delle funzioni fondamentali potrebbe arrivare a tappe da gennaio 2013 quando verranno trasferite le funzioni di Polizia Locale, Protezione civile ed una terza ancora da definire
Già dal 2013 potrebbe arrivare l’Unione di Comuni per il sud del lago, un nuovo ente per la gestione associata delle funzioni fondamentali. Era stato proposto a 13 comuni per un totale di 28.500 abitanti, erano partiti effettivamente in 8 ma adesso si apprestano a tagliare il traguardo in tre: Biandronno, Bodio Lomnago ed Inarzo.
I consigli comunali stanno lavorando per rendere esecutivo il percorso intrapreso in mesi di lavoro.
Una scelta intrapresa prima che l’unione della gestione di molti servizi diventasse un obbligo ma che arriva a compimento proprio nel momento giusto.
In questi giorni si sta definendo la cornice del nuovo ente con lo statuto e a gennaio 2013 verranno trasferiti all’Unione le funzioni di Polizia Locale, Protezione civile ed una terza ancora da definire. Entro fine 2013 sarà la volta di quasi tutte le altre funzioni, potrebbero restare solo biblioteca, impianti sportivi e poco altro.
«Per i cittadini cambieranno sostanzialmente tre cose – spiega Bruno Pavan, sindaco di Bodio Lomnago -: La prima è che la struttura operativa dei Comuni si salderà con gli uffici unici che potranno rispondere meglio ai loro compiti grazie ad una maggiore specializzazione. La seconda è che agendo insieme come acquirenti di beni e servizi potremo avere condizioni migliori ed ottenere risparmi. La terza è la trasparenza delle scelte attraverso un processo democratico che la struttura politica del Consiglio dell’Unione potrà assicurare».
Inoltre non ci saranno nuovi costi, spiega il sindaco di Biandronno Antonio Calabretta, che precisa: «la normativa per questi enti è molto chiara, i consiglieri e gli amministratori dell’Unione devono essere consiglieri ed amministratori dei Comuni che la compongono e le indennità deve essere una sola, non ci sono maggiori costi».
«Questo è un momento di importanti trasformazioni nella sfera pubblica – spiega Mauro Montagna, sindaco di Inarzo -. Fare l’interesse della mia comunità significa anche unirla ad altre comunità in una comunità più grande che meglio potrà affrontare le sfide del futuro».
Alle altre curiosità rispondono direttamente i tre sindaci:
Quale sede avrà L’unione e dove saranno gli uffici?
“Penso che applicheremo la regola generale, la sede nel Comune più grande, Biandronno” risponde il sindaco di Biandronno “mentre gli uffici saranno riorganizzati secondo criteri di efficienza, mantenendo i punti di apertura al pubblico in ogni comune. E’ impensabile realizzare nuove sedi in questo momento, riutilizzeremo tutte le sedi e le attrezzature che abbiamo ora, al giorno d’oggi la tecnologia offre soluzioni che fanno risparmiare costi ed aumentano la qualità e la precisione delle prestazioni. Con l’Unione potremo effettuare queste trasformazioni che come piccoli comuni ci sono precluse: i piccoli comuni del Luinese hanno servizi avanzati per la gestione di tributi e del territorio perché si unirono anni fa nelle Comunità Montane”.
Come state organizzando il nuovo ente?
“Ci siamo rivolti ai consulenti di ANCITEL, la Fondazione di ANCI Lombardia che è la più preparata organizzazione con alle spalle le migliori esperienze di progetti analoghi” illustra Pavan “il prof. Sabbioni dell’Università Cattolica di Milano si sta occupando dello statuto e ci supporterà nella redazione dei regolamenti dei servizi, mentre il dott. Simonetta sta seguendo la riorganizzazione degli uffici e dei servizi con il determinante contributo dei responsabili di servizio dei singoli comuni. Non possiamo permetterci di sbagliare o di compiere errori in questa delicata fase: la loro esperienza ci permette di guadagnare anni, e di svolgere questo processo nei tempi ristretti che ci sono richiesti”
Ma i sindaci non temono di “perdere potere”?
“Come sindaco sarà sicuramente così, ma io non mi sono candidato per una soddisfazione personale” ricorda Montagna che è stato eletto solo nel maggio del 2011 “Ritenevo allora ed ancor di più adesso che questo è un momento di importanti trasformazioni nella sfera pubblica. Fare il mio dovere nell’interesse della mia comunità significa unirla ad altre comunità in una comunità più grande che meglio potrà affrontare il futuro. E’ quello che è successo nel mondo delle imprese negli ultimi 20 anni, e quelle che si sono aggregate stanno rispondendo meglio alla crisi. E’ una costante delle organizzazioni umane, basta non diventare troppo grandi”.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Lina Hepper su La Provincia di Varese studia un gestore unico dei rifiuti: "Una strategia a lungo termine per anticipare il futuro"
Cloe su Quattro eccellenze varesine premiate dai Travelers' Choice 2025 di TripAdvisor
lenny54 su Turisti ebrei con la kippah aggrediti in autogrill a Lainate
Felice su A Gallarate è stata aperta la maxi-rotonda lungo viale Milano
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.