Un ospedale vicino alle esigenze del cittadino

Il direttore dell'azienda ospedaliera spiega la filosofia del suo piano organizzativo e l'idea di creare due poli: Gallarate da una parte e Somma e Angera dall'altra

 Una rivoluzione culturale quella proposta dal nuovo piano di organizzazione dell’Azienda

ospedaliera Sant’Antonio Abate. A partire dalla mission che riporta la strategia aziendale
alla vocazione locale dei presidi e alla creazione di servizi su misura del cittadino che a essi
ricorre. Riconoscersi e agire quale segmento del più ampio dispiegamento di servizi sanitari che
costituiscono il sistema regionale. Elemento di continuità con le strutture sanitarie specialistiche di
terzo livello e le strutture socio sanitarie territoriali.
 
Il Poa riconosce quale peculiarità dei tre ospedali dell’Ao la caratteristica di ospedali a specialità di base (primo e secondo livello) a forte integrazione con la rete territoriale e dimensionati al fabbisogno del bacino geografico di riferimento.
Per quanto riguarda le modifiche introdotte ai fini della ridefinizione delle strutture (dipartimenti,
unita complesse, unità semplici, ) esse tengono conto, a partire dalla realtà aziendale, della mission
e degli obiettivi cui tendere per il prossimo biennio. Rispondono a parametri definiti dalle norme
e hanno valenza ai fini del modello organizzativo, teso a sostenere nel miglior modo possibile
l’erogazione delle prestazioni, in una progettualità di percorsi di cura e alla costruzione di rapporti
solidi e duraturi con il sistema sanitario e sociosanitario dell’ambito zonale.
 
Si legge, per esempio, la proposta di istituzione di un Servizio Caring avente come mission la realizzazione di percorsi di presa in carico personalizzata dell’utenza in aree assistenziali specifiche.
Complementare a ciò l’organizzazione del lavoro, il miglioramento della qualità assistenziale nella
logica di favorire l’integrazione delle risorse umane.

Due presidi ospedalieri
Definiti i valori e principi, gli strumenti che il Poa individua per il raggiungimento degli obiettivi di
governo dell’Ao sono molteplici. A partire dall’architettura degli ospedali che da un unico presidio ospedaliero (uno per i tre nosocomi) prevede la costituzione di un secondo presidio composto dagli ospedali di Angera e Somma Lombardo. Questa determinazione è fondata sulla necessità di sfruttare al meglio le risorse a disposizione e assicurare una capacità progettuale anche dei due piccoli ospedali nella loro peculiarità locale e di stretta complementarietà con il sistema delle cure di base. Per i due presidi è confermata sostanzialmente la situazione attuale della dotazione dei posti letto. Le rispettive direzioni mediche garantiscono l’amministrazione di tutte le attività del presidio per gli aspetti gestionale-organizzativo, igienico-sanitario e medico-legale.

Otto Dipartimenti (sette gestionali e uno funzionale)
Per la loro specificità e per le attività affini o complementari sono stati individuati i
dipartimenti di Salute Mentale, Area Medica, Area Chirurgica, Emergenza-Urgenza, Area
Materno Infantile, Servizi Diagnostici, Amministrativo e Oncologico. Mentre i primi sette hanno
caratteristiche gestionali, l’Oncologico è funzionale per corrispondere a esigenze di trasversalità
(il dipartimento funzionale, a differenza di quello gestionale, non è dotato di autonomia ma è
una aggregazione di strutture con il compito di integrare funzionalmente le attività delle singole
strutture componenti finalizzata al raggiungimento di specifici obiettivi).
La nuova composizione dipartimentale ha riguardato anche la valenza specifica di alcuni
settori, la Salute mentale per esempio. L’ambito neurologico, come quello delle cure di
riabilitazione e intermedie, farà parte dell’Area medica aziendale. Altre unità operative, tra queste l’Otorinolaringoiatria, faranno parte dell’Area chirurgica.
I dipartimenti sanitari hanno in comune la missione di fornire ai cittadini, attraverso un impiego
efficiente delle risorse messe a disposizione dall’Azienda, cure efficaci, appropriate, tempestive,
sicure, con modalità che preservino il diritto all’autodeterminazione, all’umanità del trattamento,
alla riservatezza, alla continuità delle cure all’interno dell’ospedale e al momento della dimissione.
E per ciascun dipartimento è stata delineata la missione specifica.

Trentasei Unità operative complesse
Per quanto riguarda le unità operative complesse, così per quelle semplici, l’Ao ha rivalutato di
ciascuna l’autonomia gestionale di funzionamento, l’articolazione della struttura e coerentemente
con gli obiettivi aziendali tracciati ha previsto delle trasformazioni. Per altre la riconduzione a
diversificati istituti contrattuali rispetto alla valenza delle attività erogate dai professionisti. Due
unità complesse che, seppur pianificate precedentemente, non sono state di fatto realizzate (due
unità amministrative di presidio) diventeranno una unità complessa medica di presidio. Saranno
considerate strutture semplici la Medicina Nucleare e il Servizio di Odontostomatologia, unità
semplici invece la Radiologia di Angera, la Medicina di Somma Lombardo, la Neuroradiologia e il Sistema Informativo e Controllo di Gestione. È stata istituita l’unità operativa semplice di Ingegneria Clinica (coerentemente alle linee guida del 2003).
 
Con il Poa è stato definito l’assetto organizzativo con la finalità di creare le condizioni e gli
strumenti utili alla buona gestione e dare attuazione alle politiche di governo clinico. Per quanto
riguarda la riduzione o l’implementazione di risorse umane esso non è condizionante.
Il Poa dell’Ao Sant’Antonio Abate rappresenta uno strumento programmatico dinamico, fondato su
un modello di integrazione che si sviluppa in una logica di sistema in grado di coniugare esigenze
di specializzazione delle strutture sanitarie e socio-sanitarie per soddisfare i fabbisogni della
collettività, avendo come unico interesse la persona ed il suo benessere. Tutto ciò senza perdere di
vista i vincoli imposti dalle norme statali e regionali in tema di sostenibilità economica.
 
Ora si attende l’approvazione della Regione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Novembre 2012
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