Don Andrea Gallo rilegge Savonarola
Il parroco genovese sarà al Teatro Apollonio mercoledì 12 dicembre con lo spettacolo "Io non taccio", riprendendo alcune prediche del prete domenicano
“Io non taccio” è questo il titolo dello spettacolo che Don Andrea Gallo presenterà al Teatro Apollonio di piazza Repubblica mercoledì 12 dicembre. Il parroco genovese fondatore della comunità di San Benedetto al Porto torna a Varese con uno spettacolo che veste le idee e i pensieri di Girolamo Savonarola.
L’allestimento riprende ed elabora alcune delle prediche dell’eretico, il frate domenicano del ‘400 passato alla storia come personaggio controverso, prima scomunicato – per eresia, appunto – e poi arso vivo da papa Alessandro VI. Uno spettacolo, organizzano dall’associazione varesina “unaltrastoria”, che dalle 21 lascerà spazio alle parole di Don Andrea Gallo. «Siamo molto felici di proporre questo spettacolo in città – spiega Giuseppe Musolino dell’associazione -. Don Andrea Gallo è una figura al di fuori da comune che porta con se temi molti vicini anche all’obiettivo della nostra associazione. La vicinanza agli ultimi, agli emarginati ma anche la lotta contro la mafia, contro le ingiustizie. Vorremmo che tutti questi messaggi arrivassero ai cittadini, sempre meno portati a pensare agli altri e a chiudersi in se stessi». Anche per questo l’associazione ha organizzato primo dello spettacolo un "med-mob", ovvero una meditazione collettiva all’aria aperta, che alle 20.30 inviterà tutti i presenti a partecipare all’incontro promosso da Associamondi, rete di associazioni olistiche. Inoltre, nel foyer del teatro si potranno trovare i banchetti di diverse associazioni come Valori o il Comitato per i Bambini di Cheronbyl.
Tornando allo spettacolo di Don Andrea Gallo invece, si tratta di uno spettacolo dalle forme estremamente affilate, che racconta la situazione socioculturale odierna, evidenziando incredibili similitudini con il degrado morale che Savonarola denunciava nella Firenze di oltre mezzo millennio fa. Il tutto prende corpo e voce in don Andrea Gallo, prete anarchico da sempre attivo e vicino agli ultimi e agli emarginati, senza timore di entrare in conflitto con la dottrina ufficiale della chiesa tanto quanto con la società o la cultura dominante. Sul palco, a farla da padrone, è soprattutto la schiettezza che è propria di don Gallo e che in tutt’altre circostanze lo fu anche di Savonarola, il quale sosteneva che “un buon predicatore non guarda in viso a persona, come il buon cane abbaia a tutti senza lasciarsi lusingare. Un buon predicatore dice la verità contro ciascuno e tutti, perché sceglie il bene comune”.
Ma don Gallo non interpreta Savonarola. Il suo è più una sorta di dialogo in cui due realtà tanto diverse e tanto simili si compenetrano a distanza di cinquecento anni, regalandoci il sospetto che poco sia cambiato e, soprattutto, che molto sia ancora da cambiare.
Don Andrea Gallo è un grande protagonista dei nostri tempi – un interprete d’eccezione – che ci fornisce l’opportunità imperdibile di scoprire l’incredibile attualità di scritti di cinque secoli fa che interrogano il nostro presente e ci parlano di come dovrebbe essere il futuro prossimo venturo.
L’adattamento teatrale è di Stefano Massini. La colonna sonora originale è opera di Valentino Corvino, grazie a un originale e minuzioso lavoro di fusione tra la musica sacra del ‘400 e i sound più aggressivi dei giorni nostri, ed eseguita dall’ensemble C-project (con lo stesso Corvino alla viola e Stefano Albarello a voce e liuto). I biglietti sono ancora disponibili e si possono acquistare alla biglietteria del Teatro di Varese al costo di 25 euro, 20 euro o 15 euro. Info prevendite e prenotazioni: 338 70 75 200.
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