Pendolari, sale la rabbia e la voglia di rimborsi

A Lodi si vocifera di una denuncia per interruzione di pubblico servizio, mentre su twitter spopola l’ashtag “#Trenordclassaction”

C’è una foto realizzata da una pendolare a Cocquio Trevisago, stazione delle “flagellate” – dai ritardi – linee Nord, che parla da sola (foto: @ilariasilvuni, https://twitter.com/ilariasilvuni) . La vecchia e cara carta a quadretti, l’odoroso pennarello nero: questi gli strumenti che servono da pretesto per lanciare un’idea, poi rimbalzata sui social network: promuovere un’azione legale collettiva (vedi class action) contro l’azienda, trasformata, a livello regionale in “Trenord” dalla fusione di Trenitalia e Ferrovie Nord Milano qualche anno fa.
E sempre di carte, ma bollate, si parla invece nel Lodigiano. Il quotidiano lodinotizie.it racconta di un residente che avrebbe presentato denuncia ai carabinieri ipotizzando del reato di “interruzione di pubblico servizio” per i fatti di questi giorni che, si ricorda, hanno a che fare con l’introduzione di un nuovo programma informatico per la gestione delle corse e delle turnazioni dei macchinisti.
Senza sparare così in alto molti, moltissimi pendolari, non appena liberatisi dalla morsa da scatola di sardine dei treni, all’arrivo di Cadorna parlano di “rimborsi”. Sì, “chiederemo i rimborsi, è il minimo che si possa fare dopo questa raffica di ritardi” dicono i pendolari, molti dei quali giovani, in una nuvola di doglianze raccolte in video realizzato dalal redazione milanese del quotidiano “La Repubblica”.



Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Dicembre 2012
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