“Provo il concorsone, sperando nel posto fisso”
Trentasei anni, una laurea in lettere moderne in tasca, Laura è una dei 300.000 candidati al concorsone voluto dal Ministro per sistemare le graduatorie nella scuola
Si aspettava da 13 anni e il “concorsone” per nuove assunzioni nella scuola è giunto alle battute finali. Il 17 e 18 dicembre anche in provincia di Varese si svolgeranno i test preselettivi che
permetteranno di accedere alla fase successiva.
Cinquanta minuti per cinquanta domande di logica, informativa e lingua inglese. Domande alle quali ci si può esercitare sul sito del Ministero della Pubblica Istruzione, mettendo alla prova le proprie capacità.
Laureata in lettere moderne, un lavoro precario, 36 anni anni, Laura, come gli altri 300mila, che si sono iscritti in tutta Italia, si sta preparando all’esame.
Perchè si è iscritta al concorso?
Da quando mi sono laureata nel 2000, questo è il primo concorso bandito per la scuola pubblica. Ho fatto qualche supplenza negli anni e questa può essere l’occasione per avere finalmente un posto di lavoro fisso.
Per quale cattedra concorre?
Per Italiano, storia e geografia nella scuola media.
Come lei, sono tantissimi gli iscritti in tutta Italia, non la spaventa dover concorrere con così tanti pretendenti?
Ogni esame spaventa. Era scontato che fossero in molti a partecipare. È il primo concorso pubblico dopo molti anni che fa gola ai numerosi precari della scuola e a coloro che vorrebbero entrare nell’apparato pubblico.
Ha già provato a svolgere le schede presenti sull’esercitatore on-line?
Come molti, attendevo di sapere, che tipo di esame mi aspettava. Mi sono iscritta al sito e ho provato a svolgere alcuni test.
Come trova le domande?
Sono oggettivamente complicate. Alcuni quesiti di logica sono proprio difficili, così come le
domande di informatica. Io uso da molti anni il computer e i programmi più comuni, ma la risposta ad alcune domande esulano dalla pratica e sono molto tecniche. Credo che tu possa conoscere le risposte solo se hai studiato informatica. Ritengo che non siano di “cultura generale”, ma piuttosto tecniche. Per test di questo genere ha sicuramente più importanza la fortuna che la preparazione.
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