I politici si attaccano, la studentessa li sgrida
Un bell'incontro al teatro sociale con 11 candidati. I ragazzi hanno gestito con par condicio perfetta il confronto e quando c'è stata un po' di tensione sono stati i giovani a chiedere più rispetto
Prendete 500 ragazzi, un comitato studentesco che prepara regole precise e tempi scadenzati, poi metteteci 11 candidati alle elezioni regionali, un buon sistema di riprese video, il cronometro che assegna a ognuno 3 minuti e un giornalista a moderare il dibattito. Ed ecco fatto. L’assemblea delle classi quinte delle scuole superiori di Busto Arsizio è stata, forse, l’occasione per vedere il dibattito più affollato della campagna elettorale. Certo, era un’assemblea scolastica, ma i giovani studenti hanno ascoltato, attenti, hanno applaudito, assentito o dissentito, ed è stata comunque una mattinata di informazione. Il momento più caldo è arrivato quando, alla terza domanda sulla legalità e l’onestà, il candidato leghista, Emanuele Monti, ha accusato il candidato del Pd, Alessandro Alfieri, di non aver aver fatto un passo indietro, dopo l’avviso di garanzia che gli è arrivato per la vicenda dei rimborsi regionali (sono stati indagati quasi tutti i consiglieri, di tutti i partiti). Alfieri ha reagito spiegando che è stato chiamato a giustificare le spese per tre convegni: «Ho già spiegato al magistrato la mia posizione» ha affermato. Mentre, a suo parere, è ben altro il malaffare uscito in questi mesi dalle inchieste sui favoritismi a grandi strutture ospedaliere. I due hanno battibeccato e c’è stata un po’ di tensione sul palco. I ragazzi hanno reagito e una studentessa, dalla platea, ha urlato che dovevano dare l’esempio. Il candidato di Lombardia Civica Giovanni Pierantozzi ha ringraziato la studentessa e si è detto d’accordo, mentre il candidato Fadio Fedi di Fratelli d’Italia ha a sua volta attaccato Alfieri. Quest’ultimo ha ribattuto che la sua posizione si chiarirà presto e ha rivelato che anche la Lega ha ricandidato qualche indagato come il presidente del consiglio regionale Cecchetti, che pure Alfieri stima.
Il comitato degli studenti organizzatori, dal punto di vista formale, è stato impeccabile, e il plauso va anche ai dirigenti scolastici che hanno deciso di dare fiducia a questi giovani: la “giuria”, diciamo così, ha deciso di offrire ad Alfieri un diritto di replica, per fatto personale, e ha chiesto a Monti se era soddisfatto delle spiegazioni (Monti nel pomeriggio ha inviato alla stampa un comunicato in cui accusa ancora Alfieri). Nella mattinata ci sono state tre domande a ciascun candidato, per 3 minuti ciascuno, con un cronometro che scandiva i secondi. I candidati sono stati disciplinati, nel frattempo, una diretta web, realizzata con le apparecchiature di varie scuole, diffondeva le immagini su Varesenews, e in diretta, nel teatro sociale. Il moderatore era Roberto Rotondo, giornalista di Varesenews e corrispondente del Corriere della Sera: si è limitato a porre le domande scelte dai ragazzi, intervallando i quesiti con un dialogo verso gli studenti. I ragazzi si sono mostrati bene informati e, addirittura, alla domanda se andranno a votare hanno alzato la mano praticamente tutti.
I candidati
Alessandro Alfieri (Pd) ha puntato molto su sanità e assistenza ai più deboli e spiegato che vorrebbe più sicurezza, insegnanti meglio pagati, più lavoro, ma che non importa se i soldi vengano da Roma o dalla “padania”, l’importante è che ci siano. Maria Bernadetta Bottini è una professoressa di Busto Arsizio (Sel) ed aveva in sala anche degli alunni, ha spiegato l’impegno antifascista di Sel. L’urbanista Michela Barzi della lista Etico a sinistra ha battuto molto sull’impegno per una Lombardia che preservi il suolo e combatta il cemento. Andrea Calori della lista Per Ambrosoli ha ribadito il suo impegno per l’economia verde, il rispetto della salute, la lotta all’inquinamento. Annabella Ruzza è una commerciante di Busto Arsizio (Idv) e ha puntato sull’aiuto alle piccole imprese. Giovanni Pierantozzi di Lombardia Civica per Albertini ha detto che bisogna valorizzare i giovani. Stefano Calegari, politico dell’Udc, ha ricordato che il suo partito vuole dare sostegno alle famiglie e all’istruzione. Andrea Borgatti del Movimento 5 Stelle ha poi sostenuto che per i giovani vanno eliminati gli stage, così come sono organizzati oggi, poiché sono in realtà solo delle fabbriche di sfruttamento. Emanuele Monti della Lega Nord ha spiegato che il progetto di Roberto Maroni di tenere sul territorio il 75% delle tasse potrebbe dare più forza all’istruzione per i lombardi e ha sostenuto che, ad esempio, si potrebbero avere i libri gratis per gli studenti. Secondo Franco Castiglioni del Pdl è importante puntare sulle imprese, egli stesso è imprenditore e ha spiegato che bisogna avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro facendo fare loro delle esperienze che li rendano più forti sul mercato. Fabio Fedi di Fratelli d’Italia è stato molto accorato nel denunciare l’onestà come faro portante del suo impegno: avvocato liberale, ritiene che l’esperienza del Pdl sia finita e che si sia aperta una nuova fase per i moderati italiani.
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