Emergenza-casa, 50 sfratti in città e nuove risposte

Tanti gli sfratti per morosità o per asta giudiziaria degli immobili. Il Comune prova a costruire iniziative nuove: mediazione con i proprietari e il progetto di una "Casa di prima accoglienza", con Caritas Ambrosiana

Cinquanta famiglie sotto sfratto da case private e case Aler, una emergenza-casa che si fa fatica sempre più a tamponare, una serie di progetti del Comune per affrontare in modo organico la questione abitativa. Numeri e prospettive le indica l’assessore ai servizi sociali Margherita Silvestrini: «Stiamo gestendo 50 sfratti da privati oltre a sfratti da case Aler, che però – ribadisce – non eseguiamo ma cerchiamo di gestire con fondo di solidarietà». Di fronte all’emergenza che si fa sempre più fatica a tamponare, in mancanza di risorse disponibili, il Comune cerca una mano: «Cerchiamo di sollecitare la città: qualche cittadino si sta muovendo in questo senso. Qualcuno si è già prestato, qualcuno mi ha contattato e stiamo discutendo anche sui valori degli affitti nei nuovi contratti. C’è un cittadino che ha messo a disposizione tre alloggi. Un segnale certamente molto positivo. Già il fatto che ci sia qualche proprietario di alloggi si fa avanti per chiedere un appuntamento per discutere della situazione vuol dire molto». Nei fatti, si sta un po’ anticipando il lavoro della ipotizzata "Agenzia per la casa" che il Comune intendeva attivare per far incontrare domanda e offerta, fornendo anche qualche garanzia in più ai proprietari che sono restii ad affittare case. «Non c’è possibilità nel bilancio per fondi di garanzia: l’Agenzia non è costruita, ma i contatti li stiamo già costruendo nella pratica».

Fin qui le risposte strettamente legate all’emergenza. Al di là della prima sperimentazione delle modalità per una Agenzia della Casa, però, l’assessorato servizi sociali sta lavorando anche su questioni più a medio termine, che richiedono una fase di progettazione e recupero di nuovi fondi: rientra nella categoria ad esempio il progetto della Casa di Prima Accoglienza. «L’Amministrazione – specifica ancora Silvestrini – ha individuato come sede l’immobile di Via Ferraris 2 e ha individuato nella Caritas il futuro gestore della casa di prima accioglienza, mediante la Fondazione Caritas Ambrosiana». La palazzina di via Ferraris ospiterà «alloggi temporanei per persone con fragilità abitativa e sociale», una casa di prima accoglienza per gestire permanenze di pochi giorni (prima emergenza, da 6 a 12 posti) o per periodi più lunghi ("miniappartamenti" formati da camera e un bagno, una ventina di posti circa). Il progetto prevede un’area ricreativa comune e una gestione da parte di Caritas e con progetti che accompagnino progressivamente gli ospiti verso l’autonomia, quindi nella ricerca di forme di reddito e di nuova casa. All’interno di questi percorsi potrebbe essere previsto, per chi trova nuovo lavoro, un contributo simbolico «che ha valenza non economica ma educativa».

Come sarà realizzato il progetto? Per ora il Comune, con delibera di giunta, ha assegnato l’immobile alla Caritas Ambrosiana. Per la ristrutturazione dovrebbe intervenire in parte Caritas con suoi fondi, in parte si punta a un finanziamento di Fondazione Cariplo, con un bando che è stato indicato dalla stessa Fondazione come possibile fonte di finanziamento. Ovviamente, alle spalle deve esserci un progetto di gestione articolato e preciso, che si sta costruendo: di recente un progetto che coinvolge Comune e associazioni e rivolto ai quartieri periferici ha ottenuto un consistente finanziamento (270mila euro) da Fondazione Cariplo.

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Pubblicato il 20 Giugno 2013
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