Oldani alza la voce: “L’Uci tuteli le gare storiche”

Il presidente della "Binda" disposto a un cambio di data per dare più valore alla Tre Valli. Durasek gongola: "Il giorno più felice della mia carriera"

«Noi siamo disposti anche a cambiare data per dare alla Tre Valli la vetrina che si merita e riportare a Varese un maggior numero di campioni. Ma la Federazione internazionale ci deve venire incontro e deve ricordarsi che il ciclismo non è solo soldi, ma anche passione della gente e capacità organizzativa. La Tre Valli di oggi ha dimostrato di possedere queste due qualità e merita che venga riconosciuta la sua valenza storica».
La perfetta riuscita, sul piano dell’allestimento, della 93a Tre Valli permette a Renzo Oldani di ruggire contro un calendario a volte demenziale, che paradossalmente spesso mette i bastoni tra le ruote a chi lavora per il ciclismo. Un problema nato con il Pro Tour e divenuto sempre più grave, perché non si può negare (e infatti Oldani non lo fa) che le gare di questo Trittico Lombardo abbiano avuto un campo partenti sempre meno prestigioso. Il patron della “Binda” parla anche a nome della IOC, l’organismo che raggruppa gli organizzatori e si augura che con la prossima riforma ci sia più spazio per la Tre Valli e le sue sorelle. «Se potessimo evitare concomitanze nel giorno della gara compiremmo già un passo avanti; io poi spero che la nostra corsa si possa disputare a metà settembre (Rcs Sport detiene i diritti per quelle date e potrebbe “prestarle”) per tornare così a fare da premondiale».

Allo sfogo di Oldani fa da contraltare l’uomo più felice di quest’oggi, Kristijan Durasek, 26enne croato di Varazdin che in cima alla salita di Campione ha conquistato il primo successo da professionista. «E’ il giorno più bello della mia carriera di atleta. Sono al primo anno alla Lampre e volevo ripagare la squadra della fiducia che mi ha dato. Oggi erano le mie condizioni predilette; arrivo in salita, giornata calda e gara di un giorno e ho sfruttato l’occasione; inoltre la squadra mi ha dato l’opportunità di fare la mia corsa e la ringrazio per questo».
Durasek racconta così il momento decisivo: «Ho aspettato che qualcuno attaccasse, è successo con Bongiorno e gli sono andato dietro. Poi a un certo punto ho visto dietro di noi Kolobnev, ho preso il rischio di un’ulteriore accelerata per non farlo rientrare: potevo saltare ma sono arrivato in cima. L’altro giorno alla Agostoni ho lavorato per Pozzato, stavolta è toccato a me vincere e mi auguro che questa Tre Valli mi cambi un po’ la carrera. Intanto penso al Mondiale: se le cose si metteranno nel verso giusto, mi farò notare anche lì».

Alla maglia azzurra pensa anche Simone Ponzi, che ha concluso davanti a tutti il Trittico Lombardo guadagnando così il diamante messo in palio dalla Regione (destinato alla fidanzata, presente in sala stampa, nella foto con lui). «Sono felicissimo perché, pur non avendo vinto nessuna delle tre corse, conquistare il Trittico equivale a un successo. Per farcela è necessaria una grande costanza e io la sto dimostrando in questa stagione dove arrivo spesso nei primi dieci. Ora vediamo se sarò al Mondiale: con Bettini ho parlato e so che devo andare forte nelle prossime prove, per metterlo nella condizione di chiamarmi».
Ponzi tra l’altro ha sempre un bel ricordo di Varese: «Mi fa sempre piacere venire qui perché rivivo le emozioni del Mondiale 2008 dove arrivai secondo tra gli under 23. Un momento di svolta per la mia carriera» conclude, anche se quel giorno sul traguardo sferrò un pugno al manubrio per essersi fatto sfuggire il colombiano Duarte sul più bello.

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Pubblicato il 23 Agosto 2013
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