Bimbi esclusi dalla mensa: parte una catena di solidarietà

II "caro" buono pasto, l'alta morosità dei genitori creano disagi nelle mense scolastiche. Ci sono genitori che organizzano pranzi collettivi a turno mentre a Vigevano nasce l'iniziativa "Adotta un bambino a mensa"

C’è chi prepara la "schiscetta", chi si organizza con pranzi collettivi a rotazione, chi mette in moto una catena di solidarietà. Crescono le forme di auto – aiuto per permettere a tutti i bambini di avere il pranzo scolastico.

I buoni pasto diventano sempre più cari: le amministrazioni devono fare i conti con bilanci sempre più risicati e con l’aumento delle famiglie che non pagano. Le soluzioni trovate davanti al crescente numero di morosi, spesso a danno dei bambini, hanno innescato una risposta sociale di auto aiuto. 
 
A Merate, per esempio, i genitori hanno proclamato "lo sciopero della mensa" mettendo a disposizione a turno la propria cucina per assicurare il pasto agli esclusi dall’amministrazione comunale. 
 
A Vigevano, le maestre hanno innescato una catena della solidarietà. Provate dalla vista della sala degli esclusi, bambini non in regola raccolti in un’aula separata con un panino, un frutto e una bottiglietta d’acqua, hanno deciso di coinvolgere parrocchie, oratori, associazioni benefiche lanciando l’iniziativa "Adotta un bambino a mensa". Si tratta di una sorta di adozione a km 0: con tre euro e 62 centesimi al giorno,  550 in un anno, si finanzia il pranzo di uno dei 403 ragazzini al momento esclusi dal servizio di ristorazione. L’iniziativa ha uno scopo meramente benefico perché "non siano i bambini a pagare i costi della crisi".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Ottobre 2013
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