Laurenza, gioie e dolori: “Felice per i bambini, Sottili non si tocca”

Il presidente del Varese interviene in un momento delicato per la squadra. «Lo staff ha tutta la mia fiducia, non rinnego la scelta della linea verde. E con i creditori stiamo lavorando bene»

Dopo un avvio di campionato pimpante, il Varese 1910 non sta ora attraversando un momento semplice: la squadra ha frenato in campionato (3 punti senza vittorie in 5 partite), il bomber Pavoletti ha raffreddato il piede, il perno della difesa (Rea) è al centro di battibecchi con tifosi e giornali mentre la gente ha iniziato a mugugnare in direzione delle scelte di mister Sottili. In tutto questo però è anche nato un fiore colorato, bellissimo e formato da 2.500 petali: i bambini ospiti della società in occasione del match con la Juve Stabia che hanno segnato una novità da cui ripartire con il sorriso. «Pensavo da tempo a una giornata simile – confessa il presidente Nicola Laurenza, di ritorno da Parigi dove ha aperto un nuovo "Oro in Euro" – speravo e sognavo di avere mille bambini ospiti, ne sono arrivati più del doppio. Sono felicissimo».

Presidente, cominciamo da qui per parlare di Varese, prima di toccare le note stonate.
«Sì, iniziamo da questa iniziativa che mi è venuta in mente nel giugno scorso, quando andammo a Brescia per l’ultima partita di campionato. Sono arrivato al "Rigamonti" percorrendo una strada invasa dai bimbi di oratori e scuole calcio "convocati" per un progetto simile: tutti in fila, con le bandierine bianche o azzurre, accompagnati da istruttori, genitori e parroci. Una scena bellissima proseguita anche dentro allo stadio dove c’era un settore dedicato a loro. Io non ero ancora presidente del Varese ma quel giorno ho iniziato a pensare di organizzare un evento del genere anche a Masnago. Una volta rilevata la società ho continuato a crederci: non era tra le priorità ma, complice orario e giorno di festività, abbiamo accelerato i tempi ed è andata benissimo».

Sul campo però sono arrivate le note negative. Pareggio deludente e qualche lamentela all’indirizzo della panchina biancorossa.
«Anzitutto, allora, dico che Sottili non è assolutamente in discussione. La scorsa estate abbiamo fatto una decisione ben precisa, quella di seguire la linea verde a partire dal presidente – ricordatevi che sono all’esordio anch’io – passando per uno staff tecnico giovane che non ha mai lavorato in B e per diversi giocatori giovani. Una scelta dovuta sia alla nostra filosofia e alla storia del Varese, che da sempre fa crescere e valorizza le proprie risorse, sia alla situazione monetaria che non è certo florida nonostante il nostro impegno continuo».

Quindi cosa dice a chi mormora?
«Dico di non avere fretta, di portare pazienza e ricordo che da parte mia non ci sono mai stati proclami di Serie A o dichiarazioni di avere un organico da promozione diretta. Il primo obiettivo del Varese in ordine di tempo è la salvezza; quando questa arriverà penseremo a raggiungere i playoff e solo a quel punto proveremo a giocarci il tutto per tutto.

E dunque Sottili può dormire tranquillo.
«Assolutamente. Ho totale, piena e incondizionata tifosa nel mister e in tutto lo staff. E sarei un ipocrita se pretendessi di vincere tutte le partite che gioca il Varese. Questo non vuol dire che sia contento dell’ultima prova, però so anche che i nostri tecnici sono persone intelligenti, che si accorgono quando fanno un errore e che si mettono al lavoro per correggere gli sbagli e migliorarsi. Attraversiamo un trend negativo ma non ci dobbiamo abbattere, come non dobbiamo esaltarci in caso di vittoria».

Ha accennato alla situazione monetaria.  Come è messo il Varese sotto questo profilo, anche dal punto di vista dei debiti accumulati dalla gestione precedente?
«Io ho sempre detto di non poter saldare tutto e subito con la bacchetta magica, ma anche che il Varese si sarebbe mosso in direzione dei creditori e così stiamo facendo. Stiamo riallacciando molti rapporti, chi avanza soldi ha capito il nostro impegno e abbiamo iniziato ad appianare diverse situazioni. In molti, salvo qualche rara eccezione, hanno capito la nostra serietà e questo favorisce le cose. Però lasciatemi anche dire che parlare così tanto dei debiti è una cosa che capita solo a Varese. Tante squadre, anche più blasonate, hanno problemi maggiori dei nostri eppure non sono al centro di tante chiacchiere. Qui invece spesso si tende a ingigantire e c’è anche chi non c’entra con il club e non ha pendenze ma mette in giro voci a riguardo. Non abbiamo mai negato i problemi, ma non vedo perché bisogna sempre spettegolare».

Dobbiamo preoccuparci?
«No, perché il nostro impegno è costante. Però è giusto sapere come stanno le cose: dal bilancio di previsione stilato a inizio anno manca ancora un milione di euro. Noi siamo stati "pessimisti" ma ci siamo basati sui dati che avevamo in mano: la campagna abbonamenti ha reso meno di quanto pensassimo, così anche la parte relativa agli sponsor. Vedremo quale sarà il contributo che versa la Lega in relazione alla tv di cui sapremo più avanti l’ammontare preciso. A proposito della crisi, fatemi sottolineare una cosa: dei 30 abbonamenti gratuiti per disoccupati ce ne sono tornati indietro tre, da persone che si sono sentite "ricattate" dalla formula che prevedeva in cambio tre giornate di volontariato. Episodi che rattristano, sinceramente».

Chiudiamo con Rea: battibecco con i tifosi, brutte risposte a chi lo ha criticato sui giornali.
«Sicuramente ha sbagliato sia per i gesti in sé sia perché rappresenta tutto il Varese, quindi lo ammoniremo per questo. Lasciatemi però dire che in questo momento i giocatori avvertono la tensione per la mancanza di risultati e uno come Angelo (al centro nella foto, contro il Cesena), sempre in prima fila a tirare il gruppo e a prendersi le responsabilità, ha probabilmente pagato un eccesso di foga».

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Pubblicato il 05 Novembre 2013
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