Frates: “Questo momento ci sembra un incubo”

Il coach della Cimberio recrimina per l'occasione persa nella partita contro Cantù:«Abbiamo giocato per 35 minuti una bellissima pallacanestro. Poi è venuta fuori l'esperienza e il cinismo di Cantù»

Quella con Cantù era una gara troppo importante per essere gettata al vento negli ultimi quattro minuti. Eppure Varese ci è riuscita, nonostante tre quarti condotti sempre in vantaggio. «Per trentacinque minuti abbiamo giocato una bella pallacanestro – dice fabrizio Frates – però abbiamo sbagliato troppo negli ultimi 5 minuti, sbagliando tre possessi che erano buoni. E in quel momento chiave è venuta fuori tutta l’esperienza e tutto il cinismo di Cantù, squadra abituata a giocare partite con que».
Entrando negli aspetti tecnici della partita, il coach di Varese riconosce che la sua squadra ha sofferto nella marcatura di Aradori (19 punti e 28 di valutazione)  a cui si sono sommate alcune circostanze che alla fine hanno pesato, come il quarto e il quinto fallo di Scekic nel giro di trenta secondi. «Due falli in sequenza con l’uscita di Marko – ha detto Frates – sono stati molto pesanti, perché Scekic con l’esperienza e la fisicità ci stava dando una grossa mano. A quel punto Hassel non ci è stato di aiuto perché in quelle situazioni è in difficoltà. Siamo molto dispiaciuti, questo momento ci sembra un incubo perché non riusciamo ad uscire da una situazione negativa nonostante lo sforzo, l’impegno e la buona pallacanestro. Dobbiamo stare compatti, lavorare e sperare di invertire questa tendenza. Mi rendo conto che, dopo tutto questo sforzo, perdere è un vero peccato, ma dobbiamo cercare di prendere le cose positive».

Stefano Sacripanti
sa di essersi guadagnato un posto speciale nei cuori dei tifosi canturini. Vincere un derby così sentito, forse vale quanto una finale playoff. 
«Mi sembra evidente che la differenza dei quarti soprattutto dell’ultimo è stata la chiave di questa partita- ha detto il coach di Cantù -. La zona nell’ultimo quarto ha tolto ritmo e fiato a Varese, permettendoci di recuperare per la vittoria. Non sono contento di essere stato battuto nell’uno contro uno troppe volte e, dove non c’era un recupero, subire le penetrazioni di Varese che ci faceva sempre neri. La difesa a zona classica ha invertito però questa tendenza nel momento cruciale: seguivamo il lungo nel pick and roll solo negli ultimi 6 secondi. Inoltre siamo stati fortunati perché loro hanno sbagliato qualche tiro facile, ma nonostante questa vittoria riconosco che Varese ha fatto una gara che non ci aspettavamo. Sapevo che Clark avrebbe giocato una partita importante, e così è stato. Lo conosco molto bene perché sono stato il primo ad allenarlo quando è venuto in Italia. Senza entrare nel merito della sutuazione generale, devo dire che Varese gioca una buonissima pallacanestro: ha talento, sa giocare la palla e ha punti nelle mani. Per noi era importante vincere e sono particolarmente contento della crescita di Roberto Rullo che si era un po’ perso, oggi ha dimostrato che puo’ fare belle cose».
 

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Pubblicato il 15 Dicembre 2013
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