Il Ferraris: liceo serio e rigoroso, in cerca della sua anima

I quattro rappresentanti eletti nel Consiglio di Istituto del liceo scientifico varesino raccontano pregi e difetti della scuola. C'è una mancanza che pesa più di altri: il senso di appartenenza

«Il nostro è un liceo serio e rigoroso, ma manca un po’ di personalità». Sono alla ricerca dell’anima del Ferraris i quattro neo rappresentanti eletti per il Consiglio di Istituto

Irene Santo, Silvia Salina, Franz Constantini e Nicolò Monica sono reduci dal primo incontro istituzionale: « È stato lungo e complesso – spiega Silvia – ma abbiamo avuto modo di riflettere su questioni delicate che spesso non si colgono appieno». Si parla soprattutto di soldi e fondi a disposizione: « Abbiamo visto a cosa serve, per esempio, il contributo volontario che viene chiesto al momento dell’iscrizione – spiega Irene – Grazie a quel versamento, si è potuto dotare i laboratori delle lavagne interattive, comprare i computer». Far quadrare il bilancio di un istituto è ormai diventata un’arte da funamboli « Per ora sono arrivati 10.000 euro – racconta Nicolò – ma delle altre due tranche non c’è certezza: né sui tempi né sulla quantità».

 
Il liceo scientifico Ferraris di Varese è ospitato in un istituto che, tutto sommato, non ha problemi ( a parte il riscaldamento che, come avviene anche in altre scuole, non soddisfa appieno le esigenze della sua popolazione): « Da qualche anno – racconta Franz – gli studenti, con qualche docente solidale, hanno avviato una bella tradizione: ridipingiamo le nostre aule in modo da renderle più “ospitali”. In passato c’è stata grande fantasia decorativa che ora si sta contenendo. Ma, più o meno, tutte le aule si sono rifatte il look grazie all’iniziativa dei ragazzi».
 
Il Ferraris viene definito una liceo difficile e abbastanza selettivo: « Io non sono per nulla contraria al rigore – chiarisce Irene – la serietà che qui viene richiesta è legata alle difficoltà che incontreremo domani. I risultati che ottengono gli studenti di questo scientifico in test universitari e concorsi sono, in genere, sempre molto positivi e ciò non può che farci piacere. Forse, quello che manca, è un po’ il senso di appartenenza». I quattro ragazzi sono convinti che, con una piccola spinta, il “popolo del Ferraris” si sentirebbe più unito. La mancanza di due professori nella componente docenti del Consiglio di Istituto si legge come uno scollamento tra la vita ordinaria di classe e quella corale di istituto: « Anche la partecipazione ai corsi pomeridiani – rimarca Irene – è spesso limitata e c’è scarso interesse agli spettacoli finali».


 

I ragazzi, quindi, vogliono lavorare per creare uno “spirito Ferraris”: « Abbiamo, però, un problema – spiega Franz – non abbiamo uno spazio adeguato dove trovarci. La nostra palestra è piccola e può contenere solo tre classi alla volta. La Provincia ci concede solo una volta all’anno la sala del Vela. Come facciamo quindi a confrontarci, a parlare, a discutere tra noi? Avvieremo un autofinanziamento per pagarci una seconda assemblea al Vela, ma i precedenti di altre scuole non sono incoraggianti. Vogliamo invece convincere i ragazzi a sponsorizzare l’evento di fine anno, una grande festa con un talent. Abbiamo tanti compagni che suonano, cantano, recitano: questo potrebbe diventare un momento di aggregazione molto forte».
 
Per meglio interpretare le richieste e le esigenze dei compagni di liceo, i 4 rappresentanti hanno aperto una pagina Facebook, presto ci sarà un blog mentre la email è sempre a disposizione. « Tra le necessità più urgenti che stiamo affrontando c’è la possibilità di fare le fotocopie – spiega Silvia – È un’opportunità che è stata tolta due anni fa a causa dei costi eccessivi. Ora stiamo valutando con il preside di appaltare il servizio a un gestore esterno e i ragazzi potranno accedervi tramite tessere magnetiche». Uno sforzo collettivo riguarderà anche l’acquisto dei libri di testo che, spesso, non rispetta i testi di spesa ministeriali: « Vorremmo inserire nella home page della scuola – racconta Irene – un link per mettere in relazione chi vende e chi acquista i libri di testo».
 

 

In cantiere, dunque, ci sono molte iniziative e grandi obiettivi: « Parliamo di vita scolastica perchè, quanto al futuro, siamo relativamente fiduciosi – chiariscono i ragazzi – questa è una scuola che fornisce una solida preparazione e molto rigore. Può darsi che il futuro lo viviamo con un po’ di disagio ma sarà solo un momento di passeggio. La formazione che stiamo ricevendo sarà adeguata a cogliere ogni sfida». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2013
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