Il Nuovo Centro Destra esce allo scoperto
Raffaele Cattaneo: "Vogliamo esser i moderati del centrodestra, non ci rappresentano gli estremismi". La Lega? "Non siamo d'accordo con certi toni"
Andare oltre Silvio Berlusconi. Creare 100 circoli in provincia di Varese, di almeno 10 aderenti l’uno. Non uscire dalla giunte di centrodestra, ma chiedere pari dignità in tutte le amministrazioni. Sono gli obiettivi immediati del partito di Angelino Alfano, Ncd, il Nuovo Centro Destra, che oggi è uscito allo scoperto in provincia di Varese con il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo e tanti aderenti. La nuova formazione spacca in due il vecchio Pdl, ma rimane nella metà destra del campo, con una parola d’ordine politica che guarda all’Europa (“Siamo i popolari europei”), ma che oramai rifiuta la leadership carismatica del vecchio capo (“non ci hanno mai fatto fare i congressi, questo partito invece sarà una risposta corale”).
I temi, per Raffaele Cattaneo sono quelli di sempre, quelli di Roberto Formigoni, per intenderci (“la difesa della vita dal concepimento, la libertà di educazione, la difesa del privata dall’ingerenza dello stato”) e ovviamente la difesa del lavoro. Cattaneo segna le distanze da chi ha aderito a Forza Italia: «Vogliamo essere i moderati del centrodestra, non ci rappresentano gli estremismi o posizioni come quella di Salvini che ieri ha affermato che i forconi devono occupare Roma. Noi rappresentiamo quella maggioranza silenziosa che lavora, e che non scende in piazza, ma che magari fa cose semplici e belle, come i volontari delle mense dei poveri che proprio stamattina ho incontrato”).
Ma passiamo alla politica. Cattaneo e il Nuovo Centro Destra si presenteranno sabato mattina, alle 10, al teatro Santuccio di Varese. Nelle amministrazioni locali i gruppi Pdl sono rimasti uniti, ma solo per convenienza, perché dividersi significa perdere rappresentanza, o dover finire nei gruppi misti, senza identità. L’idea è quella di sfilare piano piano il controllo del territorio ai berlusconiani, che possono contare solo su una vera componente radicata, Agorà di Nino Caianiello. Ncd ha invece la macchina da guerra di Cl che potrebbe portare a un controllo delle realtà locali. Sulla carta, Forza Italia gode del brand Berlusconi, che però è biologicamente destinato a deperire. L’idea degli alfaniani è quella di radicarsi di diventare i moderati per eccellenza, resistere agli urti e poi fare da embrione della futura destra, tagliando fuori le ali estreme.
I NOMI
Nell’Ncd sono finiti Gianfranco Bottini, vicepresidente della provincia, ex forzista di Busto Arsizio, Paolo Aliprandi di Cassano Magnago, uomo di manovra di Cattaneo, è tornato Nicola Mucci, ex sindaco di Gallarate passato a scelta civica e poi uscito dopo le elezioni. Ex braccio destro di Nino Caianiello (che ha aderito a Forza Italia) Mucci ricomincia così a fare politica attiva. C’è il vicesindaco di Varese Carlo Baroni, Alessandro Bonfanti, ex assessore provinciale che proviene da An. Alberto Bonetti Baroggi è uomo invece molto vicino agli ex sindaci milanesi Albertini e Moratti. Marco Magrini è sindaco di Cassano Valcuvia e presidente della comunità montana valli del verbano, Donato Lozito è l’ex presidente del consiglio comunale di Gallarate, Antonio Chierichetti è della componente dei popolari, Giorgio Ginelli è il sindaco di Jerago con Orago, Luciano Lista è ex assessore di Busto Arsizio, Gianmaria Favaloro di Caronno Pertusella era il responsabile dei giovani del Pdl. Nei gruppi comunali invece la bagarre inizia ora. A Varese, ad esempio, una parte dei consiglieri sarà con Cattaneo, come l’ex assessore provinciale Piero Galparoli, ma il capogruppo Grassia resta con Berlusconi.
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