Piccoli registi e attori crescono alla scuola primaria di Morosolo
Al via il progetto sostenuto dall’associazione genitori dell’Istituto Comprensivo Manzoni e che coinvolge un centinaio di bambini delle elementari per la realizzazione di tre piccoli film sul tema della sostenibilità ambientale
Imparare a realizzare un piccolo film, dalla scrittura, alle tecniche di ripresa, fino al montaggio. Per scoprire tutti i “trucchi” che ci sono dietro la realizzazione di un cortometraggio o conoscere i retroscena del mondo dell’immagine. È quello che sta realizzando la Cooperativa Totem nella scuola primaria di Morosolo, che fa parte dell’istituto comprensivo Manzoni. La cooperativa, già tra i fondatori e organizzatori del festival di cortometraggi Cortisonici, è stata incaricata dall’attiva Associazione genitori della scuola, che da diversi anni si occupa di organizzare e sostenere molte proposte educative per i piccoli studenti.
L’iniziativa prevede il coinvolgimento di circa un centinaio di bambini, divisi in tre gruppi, che si occuperanno di realizzare nel tempo tre piccoli film. Sotto la supervisione dei responsabili, Massimi Lazzaroni e Michele Orlandi, gli studenti hanno iniziato poco prima di Natale a vedere insieme qualche film, a fare alcuni esperimenti con una macchina da presa, a scrivere una piccola storia, mentre nei giorni scorsi sono stati avviati i provini per scegliere gli attori.
«Abbiamo fatto prima una piccola introduzione al linguaggio cinematografico – spiega Lazzaroni -, illustrando l’elaborazione della storia di un cortometraggio. Poi l’idea è di produrre tre di queste storie, anche con linguaggi strani, magari con inserti di cinema d’animazione. Il tutto seguendo il tema suggerito dalla scuola, la sostenibilità ambientale. Abbiamo chiuso questa prima parte e ora i bambini si stanno organizzando in troupe che si occuperanno di tutto, dai provini, alle scenografie, alla regia»
La presentazione dei film dovrebbe avvenire alla fine dell’anno scolastico. «Manderemo i lavori ai festival dedicati al mondo dei ragazzi – prosegue Lazzaroni -. La parte bella, infatti, non è solo produrre questi lavori, ma raccontare ad altre scuole come abbiamo fatto. Da parte nostra ci accorgiamo spesso che i bambini hanno molte competenze sull’immagine; il nostro compito maggiore e far assumere loro la consapevolezza di quello che guardano, passano da una fruizione passiva dell’immagini a una fruizione attiva».
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