I nuovi acquisti in gol, il Varese vince e respira

Trevisan e Di Roberto suggellano il 2-1 per i biancorossi a Pescara: tre punti pesanti in chiave salvezza. Brutto infortunio a Rea nel finale, giocato con il fiato sospeso

Trentatre anni dopo l’ultima volta, il Varese varca il cancello d’uscita dello stadio "Adriatico" con tre punti in tasca. E sono punti pesantissimi per la truppa di Gautieri che quest’anno aveva vinto fuori casa una sola volta e che non faceva risultato pieno dalla squillante partita con lo Spezia. Complici anche alcuni risultati favorevoli i biancorossi allontanano la zona calda (+8 sui playout), la prima necessità in questo momento difficile. A suggellare il successo sono stati due nuovi arrivi in casa varesina: ad aprire le marcature è stato Trevisan, a chiuderle Di Roberto pochi minuti dopo il pareggio di Maniero che aveva momentaneamente fatto crollare le speranze lombarde.
Prestazione particolare da analizzare quella di Pescara: non si può dire che il Varese abbia giocato bene, perché Corti e compagni hanno faticato a lungo contro lo sforzo, confusionario ma sanguigno, dei padroni di casa. Però i biancorossi hanno mostrato buona propensione nelle cosiddette ripartenze: giocate veloci, leggere e favorite dalla presenza di giocatori come Odu – guizzante – e Pavoletti – esperto e fondamentale per attrarre a sé la difesa. E proprio in una circostanza simile è arrivato il gol del raddoppio, quello che ha deciso le sorti del match.
Per il bel gioco complessivo quindi bisognerà ripassare (e anche per la stabilità della difesa, più di una volta ballerina), ma questa volta vanno applaudite la volontà e la capacità di soffrire soprattutto nel corso dell’assalto finale portato dal Pescara. Un maxi recupero di 7′ dovuto a un serio infortunio occorso a Rea, restato a terra dopo uno scontro in area con un avversario: speriamo non si tratti di nulla di grave – il giocatore è sempre rimasto cosciente – anche se qualche accertamento e approfondimento sarà necessario. La vittoria va dedicata prima di tutto a lui.

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Pescara – Varese 1-2 4 di 16

COLPO D’OCCHIO – Il grande e bello stadio “Adriatico” presenta larghi vuoti anche per gli standard “di B” del Pescara; e i tifosi che ci sono non sono certo teneri con Pasquale Marino sull’orlo del licenziamento. Drappello ridotto ma caldo quello arrivato per sostenere il Varese che a livello di risultati non se la cava meglio.

CALCIO D’INIZIO – Gautieri conferma l’undici visto con il Latina compreso, e questo è una sorpresa, Trevisan nel ruolo di terzino sinistro con Grillo tenuto in panchina. Tridente con Di Roberto, Pavoletti e Odu, Zecchin in regia. Il 4-3-3 è modulo scelto anche da Marino che ha diversi problemi in difesa e che nel tridente sceglie il giovane africano Samassa, ex Chievo, come punta centrale.

IL PRIMO TEMPO – Servono meno di 2′ per vedere la prima occasione che nasce dalle parti della porta del Varese: buco sulla sinistra e Bressan è costretto al miracolo in uscita per evitare la rete di Bovo. Per gran parte della prima frazione è proprio il Pescara a fare la partita: nulla di trascendentale, anzi, l’azione degli abruzzesi è piuttosto confusa anche se il loro impatto sulla partita appare più importante di quello ospite. Il primo sussulto biancorosso arriva da Pavoletti, messo giù al limite da Zuparic per il quale c’è il giallo che poteva tranquillamente essere un cartellino rosso (punizione di poco alta di Zecchin). Incredibile invece l’errore di Odu al 21′: il nigeriano ruba palla, si invola verso la porta ma quando arriva vicino a Belardi scocca un tiro orrendo che si perde altissimo. Il Varese non rischia granché, ma il possesso palla è sempre del Pescara che tra l’altro perde Samassa per un infortunio muscolare, sostituito da Maniero. Politano ci prova su punizione ma calcia alto, Ragusa impegna Rea ma Bressan non deve più intervenire in modo difficile.
Nel Varese intanto cresce Odu, troppo poco avvezzo al passaggio ma bravo sul piano della corsa e nel subire falli da una difesa non in forma come quella di Marino. Il nigeriano guadagna due punizioni che fanno maturare il vantaggio: sugli sviluppi della prima Di Roberto ci prova da fuori ma trova pronto Belardi, sulla seconda il Varese segna. Zecchin batte verso destra, il fuorigioco non funziona e Gautieri ha tre uomini sul limite dell’area piccola: tocco di Pavoletti al centro e Trevisan non sbaglia la deviazione dell’1-0 (foto di Wephoto). E prima del riposo, su azione simile, il Pavo non arriva per un pelo su un altro suggerimento da fermo di Zecchin.
 
LA RIPRESA – Alla ripresa del gioco il Pescara cerca subito, a testa bassa, il pareggio. Il fortino arretrato del Varese trema, sbanda, però resiste tra una palla spazzata lontano e un’altra contrastata al momento del tiro. Odu esce dal guscio e al 6′ sfiora il raddoppio, negato dal gran colpo di reni di Belardi, anche se è sempre la squadra di Marino a spingere e a pressare i biancorossi nella propria metà campo. Lo stesso Oduamadi manca di concretezza sottoporta e al 24′ il Varese viene punito con la rete del pareggio: nella circostanza tutta la difesa è colpevole, a partire da Rea che rilancia corto per finire agli altri che non riescono a impedire a Maniero di deviare in rete un pallone recuperato dal Pescara al limite. Esultanza polemica verso il pubblico per l’attaccante di casa che però sembra sgretolare il muro creato da Gautieri a protezione dell’area.
Il mister rispolvera Calil per Odu quando tutti pensano che debba uscire Di Roberto, ma la mossa premierà l’allenatore biancorosso; dentro anche Grillo per Trevisan. Al 27′ altra occasionissima fallita dal Varese, con un colpo di testa di Ely da pochi passi messo incredibilmente sul fondo; è però il segnale che quando Zecchin e soci possono uscire in velocità o agire su calci da fermo, per il Pescara sono guai continui. Si gioca male ma i ritmi sono alti: al 30′ Ragusa fa venire i brividi, ma 3′ dopo arriva la stoccata decisiva. Il Varese esce bene dall’area con un pallone recuperato da Blasi; inizia così un’azione che coinvolge Pavoletti, Calil (velo) e Zecchin autore del passaggio a Di Roberto che fa secco Belardi.
Paura poco dopo: Rea si strattona con un avversario, cade nell’area di Bressan e resta a terra a lungo. Uscirà dopo circa 5′ in barella (foto), senza perdere conoscenza ma soffrendo per una brutta botta alla nuca; al suo posto Damonte che va a fare il centrale nell’assedio finale. Il recupero è lunghissimo, ben 7′, Marino mette in campo anche Cutolo e il copione è semplice: Pescara tutto in avanti, Varese costretto a fare muro e provare il contropiede. Va avanti così per un quarto d’ora ma la diga regge e, anzi, è ancora Belardi a fare il miracolo su Calil. Non basta al Pescara: finisce 2-1 per il Varese che dopo tanti sabati difficili può davvero sorridere.

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Pubblicato il 15 Febbraio 2014
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