È quasi legge la nuova normativa sulle droghe

Dopo la bocciatura della Consulta della "Fini-Giovanardi", il governo Renzi chiede la fiducia sulla legge che reintroduce la distinzione tra droghe leggere e pesanti

È previsto per oggi, 30 aprile 2014, il voto finale alla Camera per il decreto legge sul riordino delle sostanze stupefacenti, la prevenzione e la riabilitazione delle tossicodipendenze. Ieri il governo ha ottenuto la fiducia a palazzo Montecitorio, con 335 sì e 186 no, sul cosiddetto decreto Lorenzin che, tra le altre cose, stabilisce anche l’impiego di medicinali meno onerosi per il Servizio sanitario nazionale. Dopo l’ultima votazione, prevista alle 12.30, il decreto passerà al vaglio del Senato.

Il d.l. Lorenzin, non senza qualche incidente di percorso avvenuto nelle fasi di discussione in Commissione parlamentare, va nella direzione di tappare il vuoto legislativo creato dalla sentenza della Corte Costituzionale che lo scorso febbraio, ha bocciato la legge "Fini-Giovanardi", la quale dal 2006 disciplinava l’uso della sostanza stupefacenti in Italia e che aveva abrogato la distinzione tra droghe "leggere" e "pesanti" fissato per la prima volta nel nostro ordinamento dalla cosiddetta legge "Iervolino-Vassalli" del 1990, che attribuiva al ministero della Salute il compito di ordinarle in tabelle e che regolava l’uso personale di droga.

La legge 49 del 2006, la Fini-Giovanardi appunto, aveva sancito l’abolizione della distinzione tra droghe leggere e pesanti, unificando le tabelle del ministero della Salute e decretando l’inasprimento delle sanzioni e delle pene. Proprio per questo, da più parti la legge 49, è stata additata come concausa del sovraffollamento carcerario.

Ora, dopo il prevedibile esito positivo del percorso normativo, verranno ripristinate le tabelle, quattro, previste dalla legge del 1990, con l’inserimento di circa 500 sostanze classificate dal febbraio 2006 a oggi, e quindi la conseguente distinzione tra droghe "leggere" e "pesanti". La prima e la quarta tabella includeranno le droghe pesanti, tra cui gli oppiacei, la cocaina, le sostanze di tipo amfetaminico e quelle riconducibili al tetraidrocannabinolo (Thc). Nella seconda trovano invece classificazione la "cannabis indica e i prodotti da essa ottenuta". Particolare attenzione sarà rivolta anche ai medicinali che richiedono la prescrizione medica e l’impiego di medicinali meno onerosi per il Servizio sanitario nazionale, in previsione di una razionalizzazione della spesa sanitaria.

Con la nuova legge, come riporta il Post, saranno depenalizzate la detenzione e l’acquisto per uso personale, mentre le sanzioni amministrative resteranno in vigore, anche se avranno una durata inferiore e variabile a seconda del tipo di droga posseduta: da 2 mesi a 1 anno di carcere se pesante, da 1 a 3 mesi se leggera. Al giudice spetterà il compito di valutare, caso per caso, la pena da applicare. Anche per il "piccolo spaccio" le pena, così come le multe vengono ridotte rispetto alla legge "Fini – Giovanardi". Sempre al giudice la nuova legge attribuirà la facoltà di assegnare i lavori di pubblica utilità al posto della detenzione in carcere e della multa.

La legge: http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0018760.pdf

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Pubblicato il 30 Aprile 2014
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