Acqua Salata, il comitato Acqua Bene Comune contro il piano tariffario
In un comunicato la posizione dei difensori dell'acqua pubblica: "Per la manutenzione chiedete prestiti alla cassa depositi e prestiti, non aumentate le tariffe"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Comitato Acqua bene comune di Varese sulla questione del piano tariffario del servizio idrico
Lo scorso 15 aprile 2014 la Conferenza dei Sindaci della Provincia di Varese ha espresso il
proprio parere positivo sul Piano Economico e Finanziario del nuovo gestore unico del Servizio
Idrico Integrato. Una Conferenza che ha visto la più bassa partecipazione dei Comuni varesini da quando essa è stata istituita: 66 su 139! (62 hanno votato a favore del Piano). Dopo tanta fretta espressa in questi mesi, ecco che si vota un atto amministrativo di così fondamentale importanza, con poco più del 50% dei cittadini rappresentati in Conferenza!
Perchè è così importante questo Piano? Perchè da esso dipenderà la tariffa in bolletta per quanto riguarda il servizio idrico. Tariffa che, secondo le proiezioni del Piano, è destinata ad aumentare nei prossimi 20 anni grazie al nuovo metodo di calcolo stabilito dall’Autorità nazionale, con il quale il Piano stesso è stato elaborato. Una tariffa che partirà dal 1 gennaio 2014, quindi retroattivamente, da un valore unificato 1,11 euro al mc per arrivare a 1,47 euro al mc nel 2033.
Questo dovuto principalmente per coprire i forti prestiti che il nuovo gestore dovrà richiedere per garantire i forti investimenti che si dovranno attuare sul nostro territorio e per ammortizzare gli attuali mutui che i vari comuni varesini hanno ancora acceso per il Servizio Idrico, e accollati al nuovo gestore. Ma chi presterà i soldi al nuovo gestore? Non è ancora dato saperlo! Nel Piano Economico Tariffario viene esplicitamente detto che la formula che si adopererà sarà quella del project financing ovvero, come da definizione, "il coinvolgimento dei soggetti privati nella realizzazione, nella gestione e soprattutto nell’accollo totale o parziale dei costi di opere pubbliche". Una delle condizioni da assolvere perchè ciò avvenga è quella che "gli oneri finanziari (cioè gli interessi sui prestiti, nda) sono calcolati annualmente sul valore medio del debito residuo (al netto della quota capitale rimborsata) applicando il tasso di interesse 7%".
Perchè non ci avete ascoltato? Questo vorremmo chiedere a chi ha espresso parere favorevole a questo Piano (e non solo, fin dalla prima conferenza del Dicembre 2011). Perchè si è scelta la forma gestionale "in house" a discapito dell’Azienda Speciale anche Consortile? Chiedevamo solo che fosse realizzato uno studio di fattibilità, come realizzato per la gestione "in house", sulla base del quale scegliere in scienza e coscienza da parte di tutte le amministrazioni.
ci appelliamo alle 73 amministrazioni affinchè:
inteverngano presso l’Ufficio d’Ambito per richiedere uno studio di fattibilità per la
gestione attraverso l’Azienda Speciale Consortile del Servizio Idrico Integrato in tutta la
si proponga come istituto creditizio per l’accensione dei mutui per i finanziamenti
previsti nel Piano, Cassa Depositi e Prestiti ad un tasso agevolato rispetto al quello di
mercato;
intervengano perchè nella prima assemblea utile dei soci, venga modificato lo statuto del
gestore unico, prevedendo l’inserimento all’interno del Comitato di indirizzo, vigilanza e
controllo di non meno del 50% di rappresentanza da parte di soggetti appartenenti alla
società civile.
Perchè si scrive Acqua, ma si legge Democrazia.
Comitato per l’Acqua Bene Comune della Provincia di Varese
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