La Palmira fa ridere Varese

Lunghi applausi per i protagonisti del film ticinese durante la prima proiezione al Miv. Dal teatro al cinema la commedia popolare in dialetto mantiene la sua carica

Applausi e grande calore alla prima italiana de La Palmira. Il Miv di Varese per l’occasione ha scelto la sala Giove, la più prestigiosa del multisala in onore degli artisti ticinesi. Sul palco a raccontare come è nato “ul film” c’era tutti i protagonisti: Rodolfo Bernasconi con suo figlio Davide, Germano Porta, Valerio Sulmoni, Simona Bernasconi e Flavio Sala. L’uscita nelle sale italiane è prevista dall’otto maggio, e sarà interessante vedere se verrà bissato il grande successo che il film ha avuto in Ticino, dove è stato campione d’incassi subito dopo Checco Zalone. La Palmira ha già ricevuto un importante riconoscimento di critica con il premio al Montecarlo Film Festival. Ora la scommessa sarà giocata nelle sale italiane.

Per quarant’anni i personaggi della Compagnia Comica dialettale di Mendrisio, grazie alla loro simpatia e semplicità, hanno fatto ridere migliaia di persone. Gli spettacoli teatrali hanno sempre fatto il tutto esaurito, finché nel 2004 non è calato il sipario al termine dell’ultima rappresentazione dal vivo in un gremito Palazzo dei Congressi di Lugano. Da allora, gli amanti della commedia dialettale, hanno sempre sperato in un loro ritorno e “ul film”, come recita il sottotitolo de La Palmira, esaudisce questo desiderio.
L’entusiasmo con cui è stato accolto il film nel Canton Ticino lo si può riscontrare anche da una ricchissima rassegna stampa che ha seguito le varie fasi del lavoro.
La storia è divertente e attinge alla commedia popolare. La semplice vita nel borgo di Mendrisio prosegue come sempre: la Palmira (un esilarante Rodolfo Bernasconi) tiene sotto controllo tutto quanto accade in paese; il marito Eugenio non si sforza più del necessario se non per bere un bicchiere di vino in più; e sua sorella Miglieta ( il bravissimo Germano Porta), un’arzilla novantenne caratterizzata da una “leggera” sordità, rincorre il sogno di poter leggere le sacre scritture in chiesa. A porle questo veto è Don Mirko, il parroco di origini venete arrivato in paese un paio di anni fa che nonostante abbia perso il suo accento si è ben integrato nella comunità, ed è assistito da Ersilia, la perpetua pettegola e appassionata di televisione e film gialli.
 
Il trailer

Questa simpatica routine viene interrotta quando in città arriva il Circus Beck e il suo esilarante Direttore (interpretato dallo straordinario Flavio sala, uno dei due Frontaliers) che promette uno spettacolo indimenticabile. E così sarà, perché ben presto gli equilibri che tengono unita la famiglia della Palmira si spezzano cambiando il destino di ognuno di loro. Al centro del vortice la scoperta di un tesoro inestimabile che può spingere chiunque a gesti folli per ottenerlo.

Così le vie del borgo diventano il crocevia di chi caccia il tesoro, di chi lascia la propria casa per orgoglio, di chi finisce all’ospizio e di chi decide di lasciare tutto per far parte dello show del Circus Beck.
 E alla fine lo spettacolo termina nel migliore dei modi, ma prima che tutto torni come prima, i nostri protagonisti dovranno smascherare l’architetto del piano che gliene ha fatte passare di tutti i colori.
Con la prima al Miv, Varese torna ad esser banco di prova e anche protagonista nel mondo del cinema. Una stagione di diverse opportunità che era iniziata con le polemiche, per nulla centrate, all’uscita de Il capitale di Virzì girato prevalentemente nel Varesotto. Poi abbiamo potuto gustare un vero “made in Varese” con Scherzi che sarà nelle sale dalla prossima settimana. Quindi Il Pretore tratto dal racconto di Piero Chiara e per finire La Palmira dei cugini ticinesi.
Una piccola Hollywood nostrana, il nostro Varesotto, come ricorda il bel libro di Diego Pisati, che non smette di esser protagonista nella grande arte del cinema.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Maggio 2014
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