Nuove regole per il Lago Maggiore, sprecati 100 miliardi di litri
Le novità nella regolazione del bacino stanno impedendo di accumulare risorse idriche per i periodi di siccità. Una situazione che potrebbe comportare grandi rischi nelle prossime settimane
Le piogge dei giorni scorsi hanno anche un aspetto positivo: accumulare acqua per i periodi di siccità. O meglio, avrebbero potuto avere questo aspetto. Da quando un mese fa è tornato in vigore un protocollo del 1945, infatti, tutta l’acqua che sta cadendo un questi giorni difficilmente può essere mantenuta all’interno del Lago Maggiore per essere poi erogata in caso di necessità. Una vicenda, nata dalla volontà di ridiscutere i trattati tra Italia e Svizzera, che ha come suo effetto la difficoltà di mantenere attivo il protocollo del Deflusso Minimo Vitale lungo il fiume Ticino. E così, anche se il protocollo d’intesa che ha salvato dalle ondate di siccità del 2012 e 2013 centinaia di migliaia di lombardi non è stato formalmente abolito, non accumulando acqua all’interno del lago l’intesa viene di fatto vanificata. Basta guardare i dati del livello idrometrico del Lago Maggiori di questi giorni per capire quanta sia l’acqua che si sta inutilmente sprecando (qui i dati completi sui livelli del fiume).
Nei giorni scorsi il ministero dell’ambiente, da molti additato come responsabile di questa paradossale situazione, ha diffuso una nota nella quale spiega come l’avvio delle trattative tra Italia e Svizzera non mette a rischio il deflusso minimo vitale del Ticino (qui la nota completa). “Non si può alzare il livello del lago a insaputa della Svizzera -si legge nella nota- e quel che ha fatto il Ministero nella sua lettera al Consorzio del Ticino è stato solo ricordare questo ovvio principio di legalità e correttezza internazionale”. Dagli uffici di Roma si ricorda anche che “le rimostranze del governo elvetico riguardano solo le ultime due estati. Segno che nel 2009, 2010 e 2011 non ci sono stati apprezzabili modifiche nel livello del lago, avvenute invece nel 2012 e 2013”. Ciò che è importante ricordare è che è stato proprio quell’innalzamento dei livelli del bacino ad evitare che la siccità colpisse in maniera significativa tutta la zona a valle del Lago Maggiore.
Un intervento, quello sull’aumento delle scorte idrice, che comunque non ha mai compromesso la sicurezza delle città che si affacciano sul lago. La più elevata quantità di acqua raggiunta, infatti, è quella di 1,5 metri sullo zero idrometrico (rispetto al +1 di oggi) che altro non è il valore standard per la stagione invernale.
Ma quel mezzo metro di acqua in più equivale a milioni di metri cubi di acqua pronti per arginare ogni emergenza: per l’esattezza si tratta di una riserva di oltre 106 miliardi di litri di acqua. Un volume enorme che può rivelarsi fondamentale per rifornire le centrali elettriche, permettere la navigazione, nutrire flora e fauna oltre ad irrigare milioni di metri quadri di campi coltivati. Una sicurezza che quest’anno non ci sarà.
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