Jobs Act: È scontro tra sindacati e governo

Il leader della Cgil Camusso accusa Renzi di Thatcherismo e non esclude uno sciopero generale. La Fiom anticipa la manifestazione al 18 ottobre. Da Scelta Civica Ichino apre al contratto a tutele crescenti: "Riforma anche senza sindacati"

Nuove scintille tra governo e Cgil sulla riforma del mercato del lavoro. La Commissione Lavoro al Senato ha dato ieri il primo via libera alla delega che, a quanto dichiarato oggi da Filippo Taddei, responsabile Economia del Pd, punta a una approvazione delle legge delega da parte del Senato entro l’8 ottobre per: «dare un segnale all’Ue».
Il pressing del governo non è piaciuto al segretario della Cgil, Susanna Camusso, che da Milano dove era presente per l’inaugurazione della nuova sede del sindacato ha attaccato l’esecutivo.
«Mi sembra che il presidente del consiglio abbia un po’ troppo in mente il modello della Thatcher. La sfida che lanciamo noi è fatta dall’idea che si può fare lo statuto dei lavoratori, ma bisogna fare sì che tutti abbiano gli stessi diritti con contratti a tempo indeterminato», ha continuato la Camusso, aggiungendo: «Non stiamo difendendo noi stessi: chi vorrebbe cancellare l’articolo 18 sta cancellando la libertà dei lavoratori». 

Anche Maurizio Landini, segretario Fiom critica il nuovo impianto della riforma e sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti ha commentato all’Ansa: «Il contratto a tutele progressive è una presa per il c… se alla fine le tutele vengono cancellate. Lo dice la parola stessa: se vuoi dare tutele progressive a tutti alla fine ci devono essere più tutele per tutti. Cancellare la reintegra in caso di licenziamento ingiusto, sostituendola con un po’ di soldi – ha aggiunto Landini, che ha incontrato i delegati della Fiom nelle fabbriche metalmeccaniche della provincia di Ancona – è una follia pura ed è contro i principi della nostra Costituzione. Lo Statuto dei lavoratori ha significato far entrare la Costituzione nelle fabbriche: perché il lavoro è un diritto e uno deve avere la dignità di poterlo fare, senza essere licenziato per le idee che ha, o perché fa il sindacalista».
Landini ha anche criticato chi sostiene che l’art.18 sia un’eccezione in Europa e ha aggiunto: «Non è che le imprese non assumono perché c’è l’art.18: non assumono perché non hanno da lavorare, e di questo si dovrebbe preoccupare il Governo».

La Fiom ha quindi deciso di anticipare la manifestazione nazionale dal 25 al 18 ottobre con 8 ore di sciopero nazionale. Un’accelerazione in risposta alla decisioni che, secondo il sindacato, impatterebbero sull’articolo 18. 

E mentre anche il Pd si spacca sulle intenzioni del governo, l’ex segretario Bersani aveva parlato di "intenzioni surreali", dagli altri partiti arriva qualche apertura. Gli altri partiti. Per il senatore giuslavorista di Scelta Civica Pietro Ichino la strada scelta da Renzi è «quella giusta e bisogna fare la riforma del lavoro anche senza i sindacati, se i sindacati non capiscono l’importanza» 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 19 Settembre 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.